WP Engine e WordPress: continua la battaglia

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Qualche settimana fa avevamo parlato della guerra iniziata da diverso tempo tra Automattic, azienda proprietaria del marchio WordPress, e WP Engine, un provider di servizi di hosting con sede in Texas che da oltre 10 anni fornisce piani integrati con il CMS più utilizzato al mondo. Per fare un breve recap di ciò che sta succedendo, per molto tempo Automattic ha accusato WP Engine di farsi pubblicità in modo fraudolento con i suoi clienti facendosi passare da azienda collegata direttamente a WordPress, sfruttando quindi il marchio. Per ovviare, è stata offerta all’azienda americana di acquistare una sorta di licenza rivenditori e diventare partner ufficiale, così da sanare il tutto, ma le offerte sono state rispedite al mittente.

Ovviamente il problema riguarda WordPress ma anche tutto ciò che è collegato ad esso come ad esempio WooCommerce, altra piattaforma tra le più utilizzate al mondo per la creazione, in questo caso, di siti e-commerce. Oltre ad aver richiesto, come dicemmo nello scorso approfondimento, la rimozione di tutto ciò che riguarda le sue proprietà dai siti, Automattic ha “punito” WP Engine minacciando querele milionarie e bloccando tutto ciò che riguarda gli aggiornamenti di core e plugin ai siti ospitati dal provider, rendendoli di fatto più in pericolo via via che si va avanti con i mesi. Questo ovviamente è stato fatto per portare gli utenti ad emigrare in massa da WP Engine e passare a partner ufficiali.

Fino a qui i fatti erano stati riportati anche su questo blog, ma alla diatriba adesso si è aggiunto un altro episodio. La guerra tra le due aziende infatti è andata avanti e Automattic pochi giorni fa, per fare cattiva pubblicità alla sua avversaria, ha pubblicato un sito che elenca in tempo reale la quantità di siti che sono stati migrati finora da WP Engine. Mentre questo articolo viene scritto, per esempio, il contatore è a 16.600 siti, mentre viene data anche la possibilità di inserire il proprio dominio per verificare dove si trova attualmente ospitato. In ultimo, viene fornito anche il link per scaricare la lista in formato CSV dei siti che sono stati migrati.

Sebbene la mossa sia molto feroce, qualcuno nei vari forum fa però notare che si tratta di numeri verosimilmente gonfiati e che sarebbe meglio effettuare un conto di quanti sono rimasti su WP Engine. Questo perché i 16.600 siti censiti potrebbero essere scaduti o potrebbero aver avuto una sorte ben diversa da quella della migrazione per via delle dispute legali raccontate. In definitiva, questi clienti potrebbero anche aver scelto di lasciare la piattaforma WordPress, e proprio questo è il punto sul quale battono alcuni utenti del web, che accusano Matt Mullenweg, CEO di Automattic, di essere stato troppo fiscale ed infantile. Come vediamo, il piatto è ancora abbastanza ricco e gli aggiornamenti su questa battaglia non sono destinati a terminare a breve, quindi non appena ci saranno nuove notizie torneremo ad affrontare questo tema.

 

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