Catturare lettori e fidelizzarli è l’obiettivo di ogni blog. E per ottenere questo risultato bisogna riempire le pagine con contenuti interessati, ma allo stesso tempo migliorare le performance dal punto di vista SEO. Ecco perché è importante approfondire le tematiche di WordPress SEO.
Nella prima e nella seconda parte di questo appuntamento, abbiamo già avuto modo di presentare sei plugin molto interessanti, che consentono di migliorare l’aspetto WordPress SEO senza troppa fatica, agendo su differenti aspetti del blog stesso.
Continuando sulla stessa scia, vengono di seguito presentati altri tre plugin WordPress SEO, non propriamente legati all’aspetto dell’indicizzazione in senso stretto del blog, ma correlati ad essa attraverso una serie di proprietà peculiari e di miglioramenti che la loro installazione apporta a qualsiasi blog WordPress.
Nelle prossime due puntate conclusive, InternetPost.it svelerà altri sei plugin imperdibili, che se utilizzati insieme ai nove fino ad ora analizzati renderanno l’analisi WordPress SEO una vera passeggiata… Stay tuned!
Use Google Libraries
Ormai è risaputo, la velocità di un sito influisce sulla classificazione WordPress SEO di un blog. Dopo l’annuncio ufficiale di Google nel 2010 e il rilascio di appositi strumenti per misurare le prestazioni velocistiche delle proprie pagine (come ad esempio PageSpeed Insights), tutti sanno che siti più veloci hanno una maggiore opportunità di essere indicizzati meglio da Google e da altri motori di ricerca. Ecco perché, per migliorare l’aspetto WordPress SEO si può ricorrere a plugin che poco hanno a che vedere con il SEO in sé e per sé, ma che migliorando le prestazioni di apertura e caricamento del blog consentono a Google di classificarlo in posizioni più importanti.
A tal proposito, proprio per dare una sferzata di energia al proprio blog, è possibile ricorrere all’installazione di Use Google Libraries. Questo plugin permette di sostituire alcuni Javascript di WordPress con i medesimi ospitati però sui server Google.
Nel momento in cui un utente visiterà il blog, riceverà i dati dal server su cui è ospitato il blog stesso, ma in modo trasparente riceverà le routine Javascript per l’esecuzione di codice dai server Google, migliorando così le performance generali del blog stesso.
Un altro aspetto positivo del plugin è sul traffico dati: chi ha un servizio hosting con traffico limitato risparmia scambio dati per i Javascript, un po’ come risparmia traffico quando decide di eseguire un video direttamente dai server YouTube.
Inoltre, poiché questi script Google sono molto comuni è altamente probabile che l’utente se li trovi già nella cache della sessione di navigazione, accelerando ancora di più l’accesso al blog.
Tutti questi aspetti migliorano il WordPress SEO e fidelizzano gli utenti che di fronte a un sito ben reattivo hanno sempre una reazione positiva, che, se compendiata con contenuti di interesse, li induce a tornare sulle pagine.
Infine, le librerie ospitate sui veloci server Google sono versioni già ottimizzate, con codici compressi e expire headers corretti dei seguenti script: Dojo, jQuery, jQuery UI, MooTools, Prototype, script.aculo.us e swfobject.
W3 Total Cache
Pensato anche questo per migliorare le performance, W3 Total Cache può aiutare non poco nel migliorare l’analisi WordPress SEO del proprio blog. Questo plugin è utile e completo perché in un solo strumento riunisce tutte le funzionalità necessarie per la gestione del caching, della riduzione CSS e JS e per la compressione lato server.
La sua implementazione permette di configurare non solo il caching delle pagine, ma ache quello degli oggetti, delle risposte del database, oltre a permettere la gestione della cache del browser e le impostazioni per i gruppi user agent e referrer.
Con W3 Total Cache, quindi, non solo si migliorano le performance, ma si può anche decidere come reindirizzare gli utenti in base alla provenienza o al dispositivo che stanno utilizzando per navigare sul blog, migliorando così i tempi di reattività del blog stesso e, di conseguenza, gli aspetti WordPress SEO.
Gravity Forms
Un altro modo di migliorare gli aspetti WordPress SEO è installare un componente che consenta di gestire le informazioni inviate dai moduli presenti nel blog. Per compilare in pochi clic dei moduli utili e gestirne le informazioni in una sorta di sistema di gestione dei contenuti, bisogna affidarsi a Gravity Forms.
Definito il migliore della categoria, Gravity Forms non è un semplice plugin pensato per costruire un modulo contatti senza basi di programmazione. Limitare infatti l’uso di questo plugin sarebbe un vero affronto.
Gravity Forms, al contrario, consente di costruire form di contatto avanzati, con eventuali regole di route su differenti email a seconda del messaggio lasciato dagli utenti, è integrabile con MailChump per la gestione delle newsletter o con PayPal per la gestione dei pagamenti, ma ancora più importante è la flessibilità di ricevere tramite form contenuti che possano poi essere pubblicati direttamente sul blog.
Proprio così: Gravity Forms permette di progettare dei form che possano generare post o pagine di blog, lasciando all’utente che usa il form l’opportunità di popolare tutti i dati necessari al post stesso, come titolo, sommario, corpo del testo, immagine in evidenza e via discorrendo.
Con questa praticità, tutti possono contribuire ai contenuti del blog, migliorando così il posizionamento WordPress SEO per via della varietà di argomenti e di autori.
Ogni contributo, poi, può essere valutato dal backend e tutti i dati compilati nei form generati con Gravity Forms vengono conservati in un apposito database che può essere esportato in CSV e quindi riutilizzato come backup o sistema di trasferimento su un nuovo sito.
A differenza dei plugin fino ad ora analizzati, Gravity Forms non è gratuito, ma ha un prezzo di 39 dollari a licenza: un costo che comunque si ripaga ampiamente con le funzionalità offerte dal plugin e con i miglioramenti WordPress SEO che si possono trarre dal suo utilizzo.