Nella prima e seconda parte della guida abbiamo rispettivamente presentato i prezzi e le funzionalità offerte dai plugin OptinMonster, ThriveLeads, Bloom e SumoMe – tutti destinati al delicato compito di “conversione” dei visitatori mediante popup. Prima di scoprire quale sia la soluzione migliore tra quelle proposte, è opportuno dedicare la presente terza ed ultima puntata ad altri due aspetti cruciali: la velocità di caricamento (quanto impiega mediamente un utente a caricare la pagina?) e la facilità d’uso del plugin.
Performance a confronto
Come abbiamo detto più volte su InternetPost, nel Web di oggi la velocità è fondamentale. Oltre ad ottenere un miglior posizionamento nei motori di ricerca (date uno sguardo alle recenti direttive Google in merito), si è in grado di offrire un’esperienza di navigazione di alto livello all’utenza (user experience). Vediamo di seguito i risultati del test effettuato dal portale WP Beginner – i plugin sono stati impostati in modo da apparire durante il caricamento pagina e con il minimo possibile di personalizzazioni ed “effetti speciali”.
Il test evidenzia le buone qualità del plugin OptinMonster che riesce a posizionarsi sempre davanti alle altre soluzioni. Secondo i tester il vantaggio di quest’ultimo è dovuto all’infrastruttura cloud di AWS – alla quale si appoggia il plugin per velocizzare/ottimizzare le operazioni.
Il plugin più intuitivo è…
Il successo di un plugin è decretato non solo dagli aspetti elencati in precedenza (funzionalità, prezzo, velocità) ma anche dalla qualità e comprensibilità dell’interfaccia lato utente. E’ chiaro che menu disperisivi e/o male organizzati non possono fare altre che rallentare/ostacolare il lavoro, vediamo allora come si comportano le estensioni sotto esame:
OptinMonster. L’interfaccia intuitiva si ispira a quella adottata dallo stesso CMS WordPress. La realizzazione di un nuovo popup è rapida, basta selezione il modello preferito ed iniziare a modificarne il design sul momento.
Bloom. Anche in questo caso inziare a creare un popup è questione di pochi minuti ed i menù interni sono intuitivi, con una precisazione: la parte dedicata alle impostazioni dello schermo tende ad essere abbastanza confusionaria per via dell’elevato numero di voci presente (al contempo sia un pregio che un difetto).
ThriveLeads. Con una dimensione pari a 15MB si tratta del plugin più “pesante” del gruppo. Dopo l’installazione, per poter iniziare ad usare l’estensione bisognerà inserire la chiave di attivazione (nella dashboard WordPress compariranno le voci font manager, icon manager, api connections e thriveleads). Interfaccia non troppo intuitiva.
SumoMe. L’interfaccia del plugin è leggermente differente dalle precendenti, il pannello di controllo è infatti situato in un popup accessibile cliccando sul badge dell’estensione. Prima di iniziare a progettare il banner (procedura intuitiva) è richiesta l’installazione di un’applicazione aggiuntiva dal sito degli sviluppatori.
Valutazione finale
Sulla carta il plugin ad aver ottenuto la migliore valutazione è OptinMonster. Non possiamo tuttavia indicare quest’ultima come estensione ideale per via del costo non trascurabile della soluzione. In base alle vostre esigenze ed alla disponibilità di budget possiamo ad ogni modo concludere suggerendo:
- SumoMe > nel caso in cui non vi sia alcun budget a disposizione
- Bloom > per piccoli budget. Il plugin offre alcune funzionalità extra interessanti
- OptinMonster > per coloro che non hanno particolari problemi di budget e necessitano di numerose funzionalità e buone prestazioni