Nella puntata dell’altro giorno abbiamo iniziato a parlare di popup, elemento ricorrente sul Web ma poco apprezzato dai visitatori, specialmente se non implementato intelligentemente dal webmaster. E’ stato inoltre detto che i popup rappresentano una delle poche opportunità per convertire i visitatori di passaggio (circa il 70% non ritorna più nel medesimo sito) in fedeli utenti e/o potenziali acquirenti di prodotti/servizi.
WordPress, che deve parte della sua notorietà all’esteso database di plugin, mette naturalmente a disposizione estensioni per l’inserimento di popup in un sito. Nel post di oggi iniziamo allora a confrontare le funzionalità dei quattro plugin posti “sotto esame”: OptinMonster, ThriveLeads, Bloom, SumoMe.
Funzionalità dei plugin
OptinMonster. Il plugin mette a disposizione varie tipologie di popup (sidebar optin, mobile optin, floating bar etc.) in modo da offrire una soluzione adatta ad eterogenei casi di utilizzo, dalla classica landing page fino ad una qualsiasi pagina del portale in versione PC Desktop e mobile. Tra le funzionalità esclusive di OptinMonster segnaliamo la Exit-Intent technology, che in sintesi decide di mostrare il popup solo se l’utente si appresta ad abbandonare il sito (avvicinando il puntatore alla familiare X della finestra). Completano la panoramica una robusta sezione analytics (per controllare una serie di statistiche in stile Google Analytics) e Canvas, funzionalità che consente di realizzare ogni genere di popup (non destinati quindi unicamente alla sottoscrizione di una newsletter) inserendo anche shortcode WordPress, codice HTML e CSS. OptinMonster funziona anche su portali non realizzati con WordPress.
ThriveLeads. Il plugin offre come il precedente una buon selezione di optin, popup destinati ad essere impiegati in differenti parti del sito e della pagine, unitamente a diversi template completamente personalizzabili dall’utente.
Bloom. Rispetto alle due soluzioni precedenti non è disponibile un algoritmo di visualizzazione automatica del popup in caso di abbandono della pagina. Bloom si affida invece al classico stratagemma dell’intervallo di tempo da osservare prima della comparsa del popup, una soluzione che può non sempre rivelarsi efficace – secondo gli esperti l’utente decide se restare o meno i primi attimi, visualizzare troppo presto o troppo tardi il popup può comportare ugualmente a risultati negativi.
Ricordiamo infine un buon assortimento di optin personalizzabili tra i quali spiccano i popup che richiedono lo sblocco dei contenuti mediante inserimento di un indirizzo email, efficace metodo di raccolta iscritti – assicuratevi di proporre naturalmente agli utenti dei contenuti interessanti.
SumoMe. I punti di forza del plugin sono due: si tratta dell’unica estensione gratuita tra quelle in esame e, come OptinMonster, funziona anche su portali non realizzati con CMS. La versione non a pagamento è utilizzabile previa registrazione di un account (sempre gratuito) e dispone di soli quattro tipologie di popup (possibile personalizzare il form che l’utente dovrà completare); nel portale sarà mostrata una barra blu con il nome del plugin (rimuovibile naturalmente passando alla versione a pagamento). Da ricordare in chiusara la presenza di un pannello di controllo dal quale aggiungere/rimuovere add-on plugin ed impostare i vari optin.
Vi diamo appuntamento alla terza puntata per continuare ad analizzare nel dettaglio le quattro estensioni per popup WordPress.