Windows XP, il sistema operativo “intramontabile”?

Windows XP

Nell’ottobre del 2001 Microsoft rilasciava sul mercato Windows XP. A distanza di 16 anni, il sistema operativo costruito sull’ottima base di Windows 2000 sembra ancora godere di ottima salute e popolarità. Quali motivi dietro al successo dell’immortale sistema operativo?

Ha cercato di spiegarlo l’esperto Steven Vaughan-Nichols del quale riprendiamo un recente contributo. Buona lettura.

In prima battuta sono citati alcuni dati che cercano di inquadrare il ruolo dell’OS nell’attuale parco macchine aziendale e non. A giugno 2017, afferma Steven citando il vendor statunitense Net Application, XP avrebbe raggiunto una quota di mercato pari al 7%.  Su un valore simile, ma leggermente più basso, si attesta invece la rilevazione dell’irlandese StatCounter: 5%. La pagina legata al Federal Digital Analytics Program (DAP) parla invece di un esiguo 0.6% di “irriducibili” utilizzatori negli ultimi tre mesi – si tratta però di un campione costituito per l’80% da utenti statunitensi, ciò suggerisce indirettamente il declino di Windows XP negli States, almeno lato consumer.

Il report 2017 OS Adoption Trends redatto da Spicework ne evidenzia invece la non trascurabile presenza nel mondo delle imprese: il 52% degli interpellati utilizza almeno un’istanza Windows XP che risulta ancora installato nel 14% dei computer. Il Paese nel quale XP appare più radicato è invece la Cina dove il 20% dei PC Desktop lo utilizza ancora – altissima la percentuale di copie pirata, gli analisti parlano addirittura del 90%.

Quanti sono invece i sistemi che utilizzano il vecchio Windows XP a livello globale? L’8 aprile 2014, cioè alla scadenza del supporto ufficile all’OS da parte di Microsoft, si parlò di 500 milioni di computer – non tutti connessi alla Rete. Tre anni dopo il valore è prevedibilmente calato ma si attesterebbe intorno ai 100 milioni.

Non solo budget

Il motto “If it ain’t broke, don’t fix it” riassume parte delle ragioni dietro alla carriera decennale di XP. Un analista Spicework parla anche del ruolo giocato dal flop di Windows Vista, OS considerato tra i meno fortunati di sempre insieme a Windows ME ed 8, che ha contribuito a rafforzare lo “zoccolo duro” di XP users.

Steven riporta anche una serie di “confessioni” ricevute direttamente da business man, professionisti IT, imprenditori che è il caso di elencare, eccone alcune:

  • “Il management non vuole sborsare soldi per sostituire i nostri sistemi. E’ abbastanza semplice”.
  • “Se [un sistema funziona], perchè sostituirlo?”.
  • “Abbiamo un programma proprietario per [il nostro inventario] e nessuno ha idea di cosa ci sia dentro. Non ci sono semplicemente soldi per assumere qualcuno [che si occupi] di riscriverlo da zero”.
  • “L’ultima versione rilasciata funziona solo su Windows XP” ha dichiarato un gioielliere in riferimento ad un programma di terze parti adoperato quotidianamente.
  • “Stiamo ancora utilizzando XP per via di specifiche applicazioni collegate ai nostri dispositivi di scansione dell’occhio” ha dichiarato invece il dirigente di un istituto oftalmico.

Sintetizzando quanto appena letto, possiamo dire che i principali fattori che frenano il passaggio a versioni più recenti di Windows sono: budget limitati e spese eccessive da affrontare in caso di aggiornamento (rinnovo parco macchine o sistemi da migliaia/centinaia di dollari), utilizzo di applicazioni eseguibili solo su Windows XP, non curanza.

Un Windows XP invisibile

Nella seconda parte del contributo di Steven si parla anche di una versione “invisibile” di Windows XP, la embedded, utilizzata in vari dispositivi come ad esempio i controller  di macchine CNC o anche i bancomat.

“Con 15 anni di esperienza alle spalle nel settore manifatturiero, nè io o altri persone che conosco hanno mai avuto problematiche di sicurezza con i controller CNC che [si appoggiano a Windows]” ha dichiarato un addetto ai lavori.

Per quanto riguarda gli ATM, afferma un giornalista specializzato in sicurezza informatica, l’utilizzo di XP è ancora diffuso. Da quando Microsoft ha interrotto il rilascio degli aggiornamenti, gli sportelli datati sono divenuti non solo meno sicuri ma anche più costosi da gestire – l’aggiornamento da remoto non è possibile (come per i modelli più nuovi), il personale deve quindi recarsi fisicamente nella filiale/location ed effettuare manualmente l’aggiornamento. I costi di manutenzione maggiorati sembrano essere comunque più bassi di quelli da sostenere per il rimpiazzo dell’intero parco macchine, afferma Steven, ed è per questo che ancora oggi continuano ad essere utilizzati senza troppi problemi.

E’ tempo di salutare XP

Microsoft ha recentemente approvato alcuni contratti personalizzati con Windows XP (Custom Support contracts). Si tratta di contratti speciali (possono essere rifiutati da Microsoft) che richiedono  la presentazione di precise migration roadmap – il cliente deve dichiarare entro quando intende aggiornare i propri applicativi ed OS alle versioni più recenti. E’ quel che hanno ritenuto ad esempio ideale la Marina statunitense (100.000 workstation utilizzano ancora XP) ed il governo dell’Australia – 15 mesi di supporto extra per i terminali con Windows XP (fino a Luglio 2017) per 3.5 milioni di dollari.

All’indomani di pericolosi attacchi ransomware (Wannacrypt) ed affini (Petya) il motto “If it ain’t broke, don’t fix it” non è più sostenibile. Sebbene i dispositivi non connessi alla Rete siano relativamente sicuri (anche se vulnerabili), agenzie governative, istituti sanitari, imprese dovrebbero avviare il prima possibile le procedure di migrazione.

E’ tempo di salutare Windows XP ed aggiornare i vostri sistemi, conclude Steven.

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