Windows 7: le aziende non sono ancora pronte ad abbandonare l’OS.

Windows 7

Windows 7 (Win 7) è il sistema operativo più utilizzato dalle aziende. Sebbene non esistano cifre ufficiali divulgate da Microsoft, che anzi parla di Win 10 installato su milioni di sistemi enterprise, vari studi di mercato hanno confermato invece che è proprio l’OS pubblicato nel lontano ottobre 2009 a guidare la classifica.

Con l’avvicinarsi della fine del supporto (EOL o end of life a gennaio 2020) e quindi l’interruzione di qualsiasi aggiornamento ufficiale per l’OS (salvo eccezioni temporanee ma a pagamento per i soli clienti volume lincensing), si ripropone il ciclico problema delle procedure di migrazione e dell’update dei sistemi informatici: le aziende sono pronte? Secondo i dati raccolti da WinMagic, la risposta è no ed alcune non sono nemmeno a conoscenza dell’imminente EOL di Windows 7 – 13 mesi circa, una finestra temporale già “stretta” per alcune tipologie di business.

L’indagine, che è stata condotta lo scorso ottobre 2018 in occasione dell’IP Expo di Londra (uno dei più grandi eventi IT a livello europeo), ha interpellato più di 150 rappresentanti d’altrettanti espositori e raccolto informazioni molto interessanti.

Il dato più significativo è che il 30% degli interpellati ignora completamente l’esistenza dell’EOL e delle sue dirette conseguenze. La situazione non migliora tra coloro che hanno segnato la fatidica data sul calendario: il 23% non ha ancora pianificato la migrazione mentre il 33% non è sicuro di avere gli strumenti giusti per portare a termine le varie procedure.

Da Windows 7 a Windows 10: timori su procedure di migrazione e major update

Il nodo centrale della discussione resta in ogni caso il passaggio a Win 10. Così come avvenuto con il cloud computing, dove i timori delle imprese hanno (ed ancora giocano un ruolo non trascurabile) ostacolato a lungo l’adozione della tecnologia, il complesso e delicato iter di migrazione impensierisce non poco. A preoccupare chi si è dichiarato seriamente turbato (29%) è, in ordine di importanza, il rischio di esporre il business a vulnerabilità di sicurezza (68%), un calo della sicurezza e la possibilità di perdere i dati degli utenti (28%), problemi di compatibilità software/hardware (25%), un calo della produttività generale (18%).

Le risposte sono ancora più curiose se si pensa che a spingere le imprese verso l’upgrade è proprio la maggior protezione garantita dal costante supporto Microsoft e dall’evoluzione delle tecnologie implementate nel kernel ed in altri elementi cardine dell’OS.

I recenti intoppi subiti dalla release 1809 (Windows 10 October Update) non hanno avuto un effetto positivo sulla percezione del campione: rilasciato inizialmente il 9 ottobre 2018, ne è stata bloccata poco dopo la distribuzione per via di alcune sospette (poi appurate da Redmond) cancellazioni improvvise di file personali degli utenti. Nell’arco di alcune settimane sono emerse altre problematiche ed il rollout ha subito ulteriori rinvii. Imprevisti simili si erano verificati anche in occasione della versione 1803 (Windows 10 Spring Update), prevista inizialmente per il 10 aprile 2018 e posticipata di quasi tre settimane.

Secondo gli addetti ai lavori il modello di sviluppo adottato da Microsoft su Windows 10, ovvero il rilascio ogni 6 mesi circa di una nuova versione (major update) al posto dei vecchi service pack a cadenza biennale, andrebbe rivisto alla base poiché vicende come quella dello spring ed october update sembrano esser diventato la norma.

Ed in un settore come quello delle imprese, piccole o grandi che siano, in cui la stabilità dei sistemi e la continuità operativa sono cruciali per il successo del business, le incognite rappresentate dai major update non possono fare altro che spaventare, rafforzando la nutrita schiera d’estimatori di Windows 7, al quale però restano meno di 15 mesi di supporto:

“Le lancette dell’orologio corrono e se [le aziende] non agiscono rapidamente potrebbero trovarsi a lottare fino all’ultimo minuto per giungere ad una completa e sicura migrazione a Windows 10” ha commentato il vicepresidente di WinMagic.

Fonti: 1, 2, 3.