Web Hosting e Cloud: cosa ci aspetta nel 2016 – 2

web hosting, cloud: trend 2016

Nel post di ieri abbiamo parlato dei confini sempre più labili tra commercio elettronico e canali retail e della competizione tra hosting provider. Proprio in merito a quest’ultimo argomento si è inoltre detto come i site builder si apprestino a diventare uno dei terreni di scontro sui quali si giocheranno gli equilibri di mercato.

WordPress (WP) e più in generale i CMS  devono essere obbligatoriamente inseriti nella panoramica delineata fino ad ora: sebbene non siano stati pensati per essere dei site builder, all’atto pratico offrono funzionalità simili, tanto è vero che diverse imprese hanno trovato il modo di costruire la loro fortuna su temi ad hoc  in grado di trasformare il CMS in un site builder- come osserva l’editorialista di Data Center Knowledge, piccole attività come WP Engine hanno avuto fortuna proprio grazie agli utenti hosting WordPress riuscendo addirittura ad impensierire provider ben più grandi come GoDaddy che, per rispondere alla concorrenza, è stato costretto a proporre una nuova gamma di soluzioni WP managed.

Compagnie come Wix, Weebly etc. citate nella prima puntata dovranno quindi fare fronte ad una nuova e numerosa schiera di competitor e dovranno riuscire a proporre soluzioni all’altezza in grado di guardare oltre il segmento “mainstream”: i professionisti, afferma l’editorialista, non disdegnano infatti l’impiego di tali servizi se in grado di offrire funzionalità utili a velocizzare il proprio lavoro –  un professionista che utilizza principalmente site builder suscita tuttavia diversi dubbi (ndr). Facilitare la vita degli “utenti avanzati” sarà quindi un altro potenziale trend del 2016.

Il ruolo delle web agency muterà di conseguenza da quello di specialisti del coding a quello di esperti in grado di “assemblare” efficacemente i vari elementi della pagina web (foto, video, immagini etc.) aggiungendo, ovviamente, quel “tocco” di codice in grado di differenziare il prodotto finale da un semplice lavoro ottenuto via site builder.

Sicurezza online, nuove sfide all’orizzonte

L’Internet delle Cose e il numero crescente di dispositivi “intelligenti” in grado di connettersi alla rete costituiranno un potenziale problema per la messa in sicurezza delle reti aziendali e private. Gli hacker sono a conoscenza delle gravi vulnerabilità dei nuovi device (si pensi alla falla che consentiva di “bucare” il software utilizzando da una nota casa automobilistica nei proprio veicoli) ed utilizzeranno metodi sempre più sofisticati.

Previsioni meno incoraggianti anche per quanto riguarda la sicurezza online in generale: i malware saranno programmati per operare al meglio in ambienti cloud. Alcuni dei sistemi di difesa utilizzati dai reparti IT sono già inadeguati ed aggirabili dagli hacker: ad esempio vulnerabilità come Venom hanno dimostrato come sia possibile “rompere” le barriere di un hypervisor per accedere direttamente all’OS dell’host; o ancora come alcuni virus siano in grado di ingannare le applicazioni sandbox comportandosi in un determinato modo durante le fasi di “ispezione” (i malware a due facce, così come sono stati soprannominati dai ricercatori.).

Completeranno il quadro numerosi attacchi informatici con annessi furti e trafugamenti di dati: ed il fenomeno non riguarderà solo aziende tecnologiche (o affini) di spicco (si ricordi ad esempio il caso Sony del 2015) ma anche altri settori come ad esempio quello della sanità.

Appuntamento al prossimo post della serie per scoprire i restanti trend del 2016.