Il lavoro del designer è complesso perchè deve ogni volta adattarsi alla tipologia di audience che vuole raggiungere: il designer è inoltre una sorta di “psicologo” perchè deve sapere esattamente come pensa ed agisce la mente umana ed in particolare quella del proprio target di riferimento. Qual è il nesso tra questa breve premessa, uno dei trend del momento, cioè l’impiego di immagini a tutto schermo (possibilmente in alta risoluzione) sul Web, ed il post di oggi? E’ naturalmente lo sguardo. Vediamo meglio di cosa si tratta riprendendo un articolo pubblicato da SitePoint.
Sguardo magnetico
Come dimostrano diversi studi, fin dai primissimi anni di vita gli esseri umani sono attratti dallo sguardo di un altro essere umano: in generale non si può fare quindi a meno rivolgere la nostra attenzione a colui/lei che ci osserva ricambiandone lo sguardo. E’ allora facile intuire come tale principio possa essere utilizzato dai web designer a loro vantaggio, con alcune dovute precisazioni.
Prima di tutto l’espediente si può rivelare un’arma a doppio taglio: se lo sguardo dell’utente resta fisso o comunque confinato ad una determinata area della pagina, il rischio è quello di sviarne completamente l’attenzione dagli altri elementi (menu, pulsanti d’acquisto e sottoscrizione newsletter etc.).
In secondo luogo, oltre ad uno scatto fotografico “perfetto” (dovrete probabilmente crearvelo voi manualmente), è estremamente difficile implementare una strategia di questo tipo un’interfaccia già in stato di lavoro avanzato: la foto deve essere fin da subito parte integrante del progetto che deve partire e svilupparsi intorno a quest’ultima.
Traiettorie particolari
Per risolvere l’inconveniente descritto nel paragrafo precedente è possibile sfruttare una seconda attitudine riscontrata negli essere umani: l’abilità di “seguire lo sguardo” di una determinata persona individuando l’oggetto osservato da quest’ultima. Ed è proprio questo secondo principio a permetterci di uscire dallo stallo dello sguardo magnetico. Come mostra questa simpatica gif, l’effetto ottenuto modificando la traiettoria originale dello sguardo viene meno (ovvero attirare la nostra attenzione sulle scritte laterali).
E’ ancora più chiaro come pochi semplici pixel possono portare a risultati totalmente differenti. Ed ecco in chiusura la strategia appena descritta all’opera sul seguente sito:
Lo sguardo del soggetto punta esattamente nello spazio lasciato vuoto dal designer (la freccia è stata aggiunta per evidenziare la traiettoria) e destinato all’inserimento delle magliette da ordinare. Si tratta di una call to action molto efficace supportata abilmente dal soggetto fotografato.
Le potenzialità dello sguardo sono innumerevoli ma solo i più abili riusciranno a sfruttarle con efficacia.