Nel corso degli ultimi anni l’utilizzo di internet a livello globale ha vissuto una crescita costante. A causa del Covid-19 e dell’emergenza che si sta portando dietro da ormai sei mesi questa crescita ha ulteriormente accelerato, questo perché il lockdown imposto dai governi di molti paesi del mondo ha imposto una maggiore permanenza nel proprio domicilio.
Ma in che comportamenti si è tradotto questo maggior utilizzo della rete?
Per rispondere a questa domanda si è rivelato molto utile analizzare il report Digital 2020 a cura di We Are Social e Hootsuite, che parte dai dati demografici e dalle statistiche sull’utilizzo di smartphone e rete per poi spiegare dove questi numeri si sono posizionati maggiormente.
Partendo dall’assunto che, ad aprile 2020, la popolazione mondiale è arrivata a contare 7,77 miliardi di persone (+1,1% rispetto all’aprile 2019), viene mostrato come gli utenti di internet siano adesso 4,57 miliardi (+7,1%) e quelli dei social siano arrivati a 3,81 miliardi (+8,7%).
La crescita del numero di persone che navigano in internet è anche coincisa con quella del tempo passato utilizzando i propri device, tra i quali spiccano sicuramente gli smartphone, che col 76% di aumento superano tutti gli altri supporti come ad esempio i PC fissi e portatili, le smart TV e le console, che tuttavia hanno hanno fatto registrare innalzamenti importanti.
In quanto ai comportamenti sul web, il maggiore rialzo evidenziato dal report è quello della fruizione dei servizi streaming (+57%) seguito dall’attività social (+47%) e dall’utilizzo della messaggistica istantanea (+46%). L’ascolto di musica online ed il gaming online sono aumentati notevolmente mentre il rialzo minore è quello registrato dall’ascolto di Podcast.
Se questi comportamenti vengono spacchettati per fascia d’età si vede che l’incremento dell’utilizzo dei social media è stato maggiore nella fascia d’età che va dai 16 ai 24 anni (58%) ma si possono notare percentuali notevoli anche tra i più adulti, con un aumento che, dai 45 anni in su, ha superato il 30%.
A livello geografico, l’accrescimento medio degli utenti di internet durante i mesi del lockdown è stata del 47%. Il paese che ha registrato l’aumento maggiore sono state le Filippine (+65%) mentre quello più contenuto è stato quello del Giappone (+23%). In questa particolare classifica, l’Italia si colloca quasi al centro, con un aumento nella media (+45%).
Come abbiamo potuto notare anche nei vari articoli sullo Smart Working, sono state le videochiamate e le videoconferenze le grandi protagoniste del lockdown. Il vero e proprio boom registrato da febbraio in poi è sicuramente dipeso sia dalle chiamate lavorative che da quelle ad amici e parenti. Lo stesso Mark Zuckerberg, a metà marzo, ha dichiarato che dopo l’inizio del lockdown il numero di chiamate gestite dalle sue App di messaggistica hanno raddoppiato di quantità.
Per fare un semplice esempio, in Italia si è registrato un +1000% dell’utilizzo di chat di gruppo.
A proposito di social network, è proprio Facebook l’applicazione che più di tutte ha visto aumentare a dismisura il numero di utenti ed il tempo di fruizione, seguita da YouTube e WhatsApp. Questo trio ha staccato di parecchi milioni gli inseguitori, composti, tra gli altri, da Messenger (Facebook), WeChat, Instagram e TikTok.
Durante i mesi caldi della pandemia, i contenuti in assoluto preferiti dagli utenti della rete sono stati i film, seguiti dai video e le immagini a contenuto ironico ed i tutorial. Scendendo in questa specifica classifica, dopo le repliche delle serie televisive possiamo trovare i vari tipi di live stream che si sono succeduti durante il lockdown. Si va dai concerti online agli e-sports passando dalle conversazioni tra personaggi famosi.
L’E-commerce è stato però tra i protagonisti dei primi mesi del 2020. Gli acquisti online sono aumentati un po’ in tutti i paesi analizzati nel report, con una media del 47%. La Cina è quella che ha fatto registrare il maggior rialzo (+67%) nonostante la forte attività di shopping online anche in tempi pre-crisi, mentre l’Italia ha visto un aumento del 32%, dato abbastanza in linea con quello degli altri grandi paesi europei. I settori merceologici con il maggior incremento di vendite sono stati il cibo (+33%), i prodotti per la casa (+29%) e quelli per la cura della persona (+27%), mentre fra quelli meno ricercati sono presenti i regali e, ovviamente, i viaggi.
Un altro grande boom è quello registrato dal gaming online, con la salita del dato riguardante i download di giochi per smartphone avvenuta proprio durante il lockdown (+30% rispetto all’ultimo trimestre del 2019). L’ambito si rivela anche un grande business, visto che la quotazione degli acquisti in app fatti durante i primi tre mesi del 2020 si aggira intorno ai 17 miliardi di dollari a fronte di 13 miliardi di download. Oltre ai download è aumentato anche l’utilizzo dei giochi online è sicuramente salito di molto rispetto al periodo pre-emergenza ed a tal proposito si parla di un incremento del 50% dell’attività ludica degli utenti della rete.
Con l’emergenza, anche la composizione del traffico internet è cambiata rispetto allo scorso anno, questo perché gli utenti che entrano nelle pagine web da device mobili hanno superato quelli provenienti da dispositivi desktop andando oltre il 50%. In questo scenario perdono terreno i tablet, che ricoprono ancora una quota molto piccola degli utenti web. Su questo dato, però, è necessario fare una certa chiarezza, poiché gli ultimi dati disponibili danno un peso minore al chiaro incremento di traffico da desktop avvenuto col lockdown e quindi con l’avvio dello Smart Working in moltissimi paesi.
Andando però alla radice di tutto, l’incremento del tempo passato sul web e dei suoi utenti ha portato in molti paesi a vari rallentamenti di banda, che come abbiamo visto in un recente articolo nel nostro paese ha retto bene nonostante la grande ed inaspettata mole di traffico arrivata sin dal giorno dopo il DPCM che ha sancito la chiusura totale. In Italia, infatti, la perdita di velocità ha fatto segnare un -16%, dato che la relega al terzultimo posto, ma bisogna anche pensare che i lavori per portare la rete veloce non sono ancora arrivati ad un punto di svolta.
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