Lo spam, nonostante le molteplici soluzioni disponibili online per mitigarne gli effetti, è uno dei tanti mali storici della Rete e le penalizzazioni Google, prevedibilmente, non potevano trascurare tale problematica.
Se nell’accezione comune si intende come “spam” la presenza di migliaia di link in un sito o l’invio massivo di messaggi di posta elettronica indesiderati e non richiesti dagli utenti, quando si entra nel campo delle penalizzazioni manuali abbiamo un campionario di infrazioni più vasto da tenere a mente:
- “Pure Spam”. Buona parte dei contenuti e dei link presenti nel portale sono chiaramente spam. Si tratta della peggiore penalizzazione manuale alla quale si può andare incontro. Riuscire a recuperare un sito colpito da questa penalizzazione è molto difficile.
- “Spam generato da utenti”. L’infrazione si verifica solitamente nei portali in cui gli utenti sono autorizzati ad inviare/pubblicare contenuti vari. Un errato sistema di filtraggio o monitoraggio dei post può inevitabilmente condurre a tale penalizzazione.
- “Spammy freehost”. Nel caso in cui un portale risieda nei server di un provider che fornisce servizi a spammer vari, il sito dell’utente potrà essere accomunato al resto degli url non a norma. E’ il caso di tenersi a debita distanza da provider che offrono servizi di hosting a titolo gratuito o prezzi stracciati.
Penalizzazioni manuali Google sulla qualità dei contenuti
Lo staff incaricato da Google ha particolarmente a cuore la qualità dei contenuti reperibili dall’utenza online: se sul vostro sito sono presenti informazioni inutili al visitatore o, ancora peggio, copiate senza autorizzazione da altri portali andrete sicuramente incontro ad una delle seguenti infrazioni:
- contenuti generati automaticamente. Pagine che recano una successione senza senso di parole ottenuta mediante software o algoritmi vari, frasi ottenute mediante l’utilizzo di traduttori automatici, utilizzo di contenuti provenienti da più siti senza l’aggiunta di informazioni aggiuntive.
- Doorway pages. Si tratta di siti o pagine realizzati unicamente con l’obiettivo di figurare nelle posizioni più alte dei motori di ricerca. Gli utenti che incorrono incautamente in tali siti/pagine si ritrovano a scorrere una serie di risultati che conducono puntualmente alla medesima destinazione – ed informazioni inutili e/o senza senso.
- Scraped content. Fenomeno ricorrente sul web che vede l’utente di turno effettuare la classica operazione di copia ed incolla dei contenuti da uno o più siti – tra le strategie adottate anche la modifica di alcune parole o l’introduzione di sinonimi per mascherare la grave infrazione.
Una volta appurata la tipologia di infrazione bisogna verificare un ultimo ma importante dettaglio, ovvero se la penalizzazione riguarda l’intero sito o un determinato numero di pagine. Nel secondo caso il traffico del portale incriminato potrebbe non subire significative perdite, lasciando tutto il tempo necessario al webmaster per correggere il problema.
Con la parte dedicata alle penalizzazioni sui contenuti si conclude il nostro ciclo di sei puntate. A coloro che avessero perso uno o più post della guida ricordiamo che è possibile visionare in qualsiasi momento l’elenco delle puntate pubblicate.