Se gli algoritmi Panda e Penguin suscitarono abbastanza clamore nella comunità di esperti SEO e non, l’annuncio di Google (ad inizio 2015) riguardante l’arrivo di nuovi criteri di ranking “mobile friendly” provocò invece un vero e poprio allarme generalizzato – amplificato dalla cassa dei media che iniziarono a parlare di “mobilegeddon”.
Con l’aggiornamento dell’algoritmo fissato per il 20 Aprile, la ristrutturazione dei portali in chiave mobile divenne una delle priorità principali dei webmaster… i loro sforzi furono premiati?
Come abbiamo avuto di vedere anche qui su InternetPost, il tanto temuto aggiornamento dell’algoritmo non ebbe effetti drammatici: certo, come notato dagli attenti portali specializzati si verificarono delle variazioni a livello di traffico ma, tirando le somme, solo i peggiori portali (gli “irrecuperabili” si potrebbe dire) subirono cali tangibili.
A fronte di quanto detto, non tenere in considerazione l’ottimizzazione del proprio sito per dispositivi mobile sarebbe in ogni caso un grave errore per almeno due motivi: un numero sempre maggiore di visitatori proviene proprio da quest’ultimo canale; Google stessa ha dichiarato di non essere soddisfatta del primo aggiornamento mobile preannunciando futuri “aggiustamenti” all’algoritmo.
La domanda che molti si sono posti ad inizio anno e successivamente è facilmente intuibile: cosa qualifica esattamente come mobile friendly un sito internet? Anche la stessa Google deve essersi posta l’interrogativo e, accorgendosi dell’elevato numero di variabili presenti, ha scelto di colpire con fermezza solo i portali “irrecuperabili”.
Ad ogni modo, come affermano gli stessi esperti, al momento non esiste una via di mezzo tra mobile friendly e non mobile friendly, occorre quindi prestare molta attenzione. Ecco qualche dritta.
Mobile friendly o no? Ecco come verificarlo
La prima semplice verifica che possiamo effettuare richiedi alcuni istanti, ovvero il tempo necessario ad aprire la pagina del “Mobile Friendly Test Tool” Google. Una volta inserito l’indirizzo di una determinata pagina riceveremo in una ventina di secondi un responso.
Search Console è un altro utile strumento che può indicarci eventuali problematiche del sito in ambito mobile. Non occorre altro che andare su “Traffico di ricerca” > “Usabilità su dispositivi mobili”. Mountain View ha inoltre dedicato un apposito sito all’argomento “Mobile SEO”. E’ quindi il caso di darci un’occhiata appena possibile. In aggiunta alle direttive Google è infine opportuno tenere a mente i seguenti princìpi generali:
- evitare software non supportati dai dispositivi mobile (es: Flash)
- optare per il responsive design
- adottare la giusta dimensione dei testi (devono essere leggibili su schermi di piccole dimensioni)
- Non accostare troppi link (selezionare quello giusto via touch potrebbe essere problematico)
La terza puntata della guida si conclude qui, appuntamento al prossimo post della serie.