Come effettuare i test SEO su un sito web – I parte

Effettuare i test SEO sulle pagine Web non è sempre semplice, a meno di non seguire una metodologia affidabile, come quella che ti spiego in questo articolo

Il dilemma di un SEO è proprio nell’attività di testing. Se sei un SEO o hai intenzione di diventarlo e stai studiando sodo per raggiungere questo obiettivo, è giusto che tu sappia che una delle attività più complicate che un SEO deve affrontare riguarda la serie di test che interessano le pagine Web per il miglioramento del relativo rank. Questa difficoltà è causata dalla complessità con cui diverse variabili entrano in gioco durante i test.

Se vuoi fare dei test di conversione, infatti, vi sono dei software adatti, come Unbounce e Optimizely, ma se sei in cerca di una soluzione per i test SEO, forse è il caso che impari quali migliori strategie puoi usare.

Quella di Rand Fishkin, fondatore di Moz, è stata egregiamente spiegata in uno degli appuntamenti dedicati al Whiteboard Friday e pubblicato sul blog di Moz da Fishkin stesso.

Come effettuare i test SEO su un sito web – I parte

Avendo una moglie di origine italiana ed essendo amante della buona cucina, Rand spiega la sua strategia per condurre dei test SEO con l’esempio di un sito Web di ricette culinarie, con specifico riferimento a una ricetta di spaghetti alla carbonara.

Per prima cosa ti devi domandare cosa dovresti inserire in questa pagina: ci sarà un’immagine, una lista di ingredienti e i vari passaggi per portare in tavola un bel piatto di spaghetti alla carbonara. Poi potresti pensare di inserire un modulo laterale contenente una serie di link ad altre ricette di pasta. Questo contenuto supplementare dovrebbe aiutare il posizionamento della pagina, ma non lo puoi dire in senso assoluto e, soprattutto, non puoi essere certo a priori che questo modulo debba trovare posto in tutte le tue pagine di ricette.

E allora? È qui che entra in gioco un corretta metodologia di testing SEO.

Una corretta metodologia per i test SEO

Per prima cosa, potresti pensare di inserire il modulo in tutte le pagine, lasciarlo attivo per un mese e alla fine del mese vedere cosa sia accaduto al tuo rank. Questa procedura non è però la più corretta.

Infatti, in un mese, nel mondo SEO dell’algoritmo di Google potrebbe essere accaduto di tutto. Ad esempio, tu potresti rilevare che le tue pagine sono migliorate in rank, ignorando però che è aumentata l’autorità del dominio oppure che i tuoi concorrenti hanno operato male e sono stati penalizzati nel rank, facendo salire le tue pagine.

Operando in questo modo, non avrai mai la certezza che il tuo modulo sia stato efficace ai fini del posizionamento nel motore di ricerca.

Potresti allora pensare di procedere in questo modo: puoi dividere le pagine che puoi considerare simili (stesso ammontare di traffico, stesso argomento, stessa tipologia di visitatori, ecc.) in due gruppi e al primo gruppo puoi applicare il modulo di link correlati, mentre al secondo gruppo non lo applichi.

Inoltre, devi assicurarti che l’unica differenza fra un gruppo di pagine e l’altro sia solo l’introduzione del tuo modulo.

Devi anche pensare di scegliere delle pagine che sono posizionate in un rank fra 8 e 30. Questi numeri non sono casuali. Infatti, se scegli risultati con rank compresi fra 8 e 30, eviti di lavorare con rank molto alti (oltre 30) su cui sarebbe comunque complicato valutare miglioramenti o peggioramenti di posizionamento e, allo stesso tempo, eviti di toccare rank importanti come i risultati nelle prime posizioni, per scongiurare che i tuoi test possano inficiare i rank acquisiti con fatica.

Dopo poche settimane, quindi, puoi iniziare a valutare i risultati di questo test, analizzando come performa il gruppo di pagine con il modulo in confronto a quello senza modulo.

Una volta raccolti questi risultati, devi procedere oltre, ma per il passaggio successivo ti rimando al prossimo appuntamento.