SPID sempre più in alto. Cosa riserva il futuro in Italia ed Europa

News-HS

Che lo SPID sia entrato ormai di diritto nel quotidiano dei cittadini italiani è ormai cosa nota, non solo guardando al grande numero di possibilità di autenticazione su portali della Pubblica Amministrazione ma anche dopo gli ultimi due anni e mezzo di pandemia, quando l’ottenimento del Green Pass venne legato al possesso di una identità digitale. Rispetto allo scorso anno il numero di SPID posseduti dai cittadini italiani, che ricordiamo possono averne anche più di uno a testa, è salito ancora ed è arrivato ad oltre 32 milioni. La regione che ha visto l’aumento maggiore è stata il Lazio, cresciuto del 30%. Un dato particolarmente simile a quello registrato dall’intero paese.

Attualmente, le regioni italiane con il maggior numero di utenti SPID risultano essere lo stesso Lazio e la Lombardia, che hanno più del 70% dei cittadini maggiorenni registrati, un dato che supera quello nazionale, attualmente al 63%. Unitamente all’utilizzo dell’altro strumento di identità digitale, ovvero la Carta d’Identità Elettronica, che è cresciuta quasi del 30% dall’anno scorso e che, grazie a questo risultato, ha fatto raggiungere insieme a SPID gli obiettivi del PNRR in anticipo.

Non siamo gli unici, però, in Europa ad utilizzare questo tipo di soluzioni per l’accesso certificato dei cittadini, poiché già tanti paesi avevano già iniziato ad implementare nuove soluzioni ma, adesso, sembrano più ferme dell’Italia. Tra i primi della classe c’è però l’Olanda, che oramai ha il 95% dei cittadini in possesso di DigID, seguito dalla Norvegia che però si è fermata al 79%. In questa particolare classifica il nostro paese è fermo al 54% ma è in linea coi paesi più importanti dell’Unione Europea come Francia e Belgio. La soluzione sulla quale però tutti stanno premendo è però quella degli wallet, ovvero strumenti che incubano tutto ciò che può essere utile al cittadino per le autenticazioni digitali e tutte le loro informazioni. Questo creerebbe il terreno per il progetto che la UE vorrebbe spingere da molto tempo, ovvero un sistema che consenta di autenticarsi universalmente in Europa senza differenziazioni.

Anche se i numeri in Italia, dal punto delle attivazioni, sono molto alti, non c’è ancora un utilizzo diffuso del suo utilizzo, poiché in media i cittadini italiani utilizzano SPID soltanto 25 volte all’anno e solamente per servizi slegati dalla Pubblica Amministrazione come il cashback e il già citato Green Pass. Oltre all’accesso ai servizi pubblici l’Italia è ben lontana dalla possibilità di utilizzare SPID anche per autenticarsi sui portali delle aziende private. Quest’ultime infatti sebbene stiano implementando sistemi di login sempre più efficaci non stanno procedendo in modo unitario. Si stima che delle quasi 150.000 aziende che potrebbero far utilizzare lo SPID o CIE ai propri clienti per l’autenticazione nei loro servizi solo 160 hanno inserito questo genere di accesso.

 

Fonte: 1