Software Defined: il prossimo obiettivo è l’energia elettrica?

Data center e consumi energetici sono legati inevitabilmente tra loro, del resto le infrastrutture necessitano di ingenti quantità d’elettricità per essere mantenute operative – non si parla solo di rack ma anche di sistemi di illuminazione, climatizzazione, anti-intrusione etc. Con il termine “software defined”, protagonista dell’approfondimento di oggi, si intende la virtualizzazione ed il controllo via software di un determinato aspetto del data center: il concetto, già applicato con successo allo spazio d’archiviazione (storage) ed alle reti (network), potrebbe interessare nell’immediato futuro anche la gestione dell’impianto elettrico.

L’azienda che per prima tentò di lanciarsi nel nuovo segmento di mercato fu Power Assure che nel 2013, per descrivere i propri prodotti/servizi, utilizzò proprio l’espressione software defined power : “Software defined power [SDP], proprio come il Software Defined Data Center (SDDC), ha lo scopo di creare un layer di astrazione che renda più facile bilanciare le risorse alle rispettive e mutevoli necessità del caso. Per il SDDC le risorse sono i server, lo storage e la strumentazione di rete mentre la necessità è l’application service level. Per il [SDP] la risorsa è l’elettrica richiesta per far funzionare e refrigerare i macchinari ma la necessità è la stessa: l’application service level”  dichiarava il CEO della compagnia che chiuse i battenti l’anno successivo – le proprietà intellettuali furono acquisite da Tier44.

“Ha senso parlare di un progetto fallito tre anni fa?” potrebbero pensare alcuni lettori. In questo caso si perchè l’idea di SDP, a differenza di quanto avvenuto alla Power Assure, ha continuato a “vivere” ed è stata ripresa da una startup californiana, la VPS (Virtual Power Systems). Il prodotto di punta del team VPS è ICE o Intelligent Control of Energy, un software che affiancato a strumentazione come gli UPS consente di impiegare l’energia di riserva o quella inutilizzata aumentando l’efficienza ed abbassando le spese in “bolletta”. Secondo la startup, un data center operator (es: Equinix) potrebbe risparmiare dai 10 milioni a 15 milioni di dollari per megawatt di spese per capitale e circa 1 milione di dollari per megawatt di spese operative. Ma siamo sicuri che questo sia davvero il momento giusto per SDP?

SDP tre anni dopo.

All’indomani della chiusura di Power Assure un’analista IDC affermò che l’azienda aveva avuto un’idea magnifica alla quale il mercato non era ancora pronto. Ed oggi? Per Data Center Knowledge la situazione sembra più favorevole: “le avanzate tecnologie di distribuzione dell’energia e resilienza adottate da alcuni hyper-scaler [es: Microsoft, Facebook] – inclusi gli UPS presenti nei rack OPC – così come le avanzate capacità di strumenti per la gestione delle infrastrutture significano che adesso potrebbe esserci più interesse per le tecnologie SDP sviluppate da VPS”.

La startup è attualmente impegnata a sovvenzionare il proprio business attirando potenziali investitori ed a stipulare accordi con vendor di UPS ed affini, ne è un esempio il firmware rilasciato questo mese per l’UPS prodotto da Schneider Electric (Galaxy VM) e destinato ad integrare il prodotto con la suite ICE – sarà possibile adeguare l’energia immagazzinata ai requisiti energetici di picco del data center. “Abbiamo una strategia OEM molto aggressiva per implementare diversi componenti del nostro software e firmware nella strumentazione standard dell’industria. E’ il punto di partenza per ciò che consentirà la piena realizzazione del software defined Power” ha dichiarato il CEO Steve Houck. In base alle stime di VPS, il solo mercato dei software di controllo vale circa 11 miliardi di dollari che diventano 20 miliardi di dollari se si considera l’integrazione con vari componenti e la penetrazione nel settore IT.

Secondo alcuni esperti l’interessante idea di VPS potrebbe danneggiare sul lungo termine i vendor. Cosa ne pensa il CEO della startup? “Pensavamo che la virtualizzazione avrebbe bloccato le vendite dei server. Ora, ha avuto si un impatto [sul settore] ma ha allo stesso tempo accelerato la migrazione verso blade ad alta densità ed hyper-convergence. Accadrà una cosa simile [anche in questo settore]…Cambierà totalmente il modo in cui sono visti i componenti elettrici all’interno di un data center”.

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