Smart Working: le nuove disposizioni

Dopo molti mesi dal lockdown di marzo, le difficoltà degli ultimi tempi hanno costretto le istituzioni a consigliare il ricorso massiccio allo Smart Working ed al Telelavoro per le aziende che ne hanno la possibilità e per la Pubblica Amministrazione. Per quest’ultima, le nuove proposte messe in campo dal governo riguardano l’innalzamento al 75% della soglia di ricorso al Lavoro Agile proprio per contrastare la circolazione del virus negli uffici, mentre per le aziende private si è parla giustamente di “forte raccomandazione”.

Contemporaneamente, si stanno iniziando ad intravedere proposte riguardanti la scuola. Nell’ultimo DPCM è stato disposto infatti il ricorso al 75% della DaD (Didattica a Distanza) per tutte le scuole superiori . Anche se un nuovo lockdown non sembra essere all’orizzonte, esso non sembra nemmeno più un’ipotesi totalmente remota.

Se a marzo la prima ondata di Covid-19 costrinse molte aziende a chiudere da un giorno all’altro senza poter implementare soluzioni per il lavoro da casa, adesso è già possibile sapere cosa può esserci più utile in caso di necessità. A differenza da ciò che si può pensare, implementare strumenti per lo Smart Working per i propri dipendenti per non fermare il proprio business è un’operazione rapida ed economicamente vantaggiosa. Questo perché consente di anticipare i tempi senza farsi trovare impreparati, con la possibilità di pianificare con più calma la creazione di un sistema ad-hoc.

Le Soluzioni

Innanzitutto, è giusto precisare che per attivare un sistema per lo Smart Working è necessario creare una rete VPN (Virtual Private Network), che consente a tutti i dipendenti di utilizzare le reti aziendali in modo sicuro. Dopo questo passo le possibilità sono molteplici a seconda delle necessità.

È ad esempio possibile sfruttare piattaforme ad accesso protetto e condiviso come NextCloud per sincronizzare file e documenti e per creare un ambiente di lavoro virtuale. Andando invece più nello specifico, è anche consigliato lo spostamento sul cloud di tutti i propri asset aziendali come ad esempio server, sistemi gestionali e database.

Per farlo, un’impresa può scegliere diverse strade.
Potrebbe ad esempio dotarsi o potenziare le sue dotazioni in-house come ad esempio i server sui quali è abituata a lavorare oppure pianificare il passaggio al cloud nei data center di un internet service provider come Hosting Solutions. Per molte realtà, l’aggiornamento, il mantenimento ed il potenziamento continuo delle infrastrutture on-premises può essere un costo difficilmente sopportabile, specie in una situazione di crisi economica, ma grazie ad un buon lavoro di pianificazione ed organizzazione è possibile anticipare i tempi e creare un proprio sistema che consenta di far lavorare tutti da casa in modo più che sicuro.

Una volta presa la decisione di puntare su un provider esterno, si può guadagnare anche molto più tempo. Questo perché un’azienda che si occupa di sistemi cloud disporrà anche di tutto l’expertise necessario, riuscendo ad intercettare subito lo strumento migliore per ogni tipo d’impresa.

Un altro fattore da tenere in forte considerazione è la virtualizzazione dei desktop mediante l’utilizzo di piattaforme come Microsoft Azure, una soluzione per la quale un provider come Hosting Solutions può anche fornire servizi che vanno dalla pianificazione alla messa in produzione.

Come si può vedere le soluzioni sono molteplici ed i tempi non sono mai lunghi, ancor più se ci si affida a professionisti del settore con anni d’esperienza e data center certificati. Essi, anche mediante la ridondanza geografica degli apparati, non forniscono soltanto gli strumenti necessari ma anche la loro continuità, anche alle pubbliche amministrazioni, vista anche la presenza di Genesys Informatica S.r.l. (holding proprietaria del marchio Hosting Solutions) nel portale MePA per gli acquisti online del settore pubblico e grazie anche alla qualifica di CSP certificato da AgID per servizi IaaS, SaaS e PaaS.