Smart Cities: il progetto di Sesto San Giovanni

Milanosesto progetto

La planimetria di Milanosesto. La fase 1 (di 5) sarà ultimata nel 2022 e si concentrerà sull’area settentrionale del distretto. Fonte: sito ufficiale.

Milanosesto è il nome di un interessante progetto di riqualificazione urbana supervisionato da Renzo Piano a Sesto San Giovanni, realtà ormai inglobata dalla vicina Milano ed in cui aveva sede il polo industriale delle acciaierie Falck, uno dei principali esponenti del boom economico degli anni ’60 ma anche roccaforte simbolo di quella cultura operaia che avrebbe poi traghettato il PCI al record storico degli anni ’70.

Di quel lontano passato, le cui aspettative e problematiche sono state magistralmente raccontate da film come “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti, resta oggi un’immensa area sulla quale sorgeranno

diverse tipologie di edifici (pubblico, privato e pubblico-privato) e di destinazione d’uso (residenziale, direzionale, commerciale, ricettivo e produttivo e ricreativo) per un totale complessivo di circa 1 milione di metri quadri. A queste si [aggiungeranno] le strutture ospedaliere, assistenziali e di ricerca facenti parte della futura Città della Salute e della Ricerca. Un progetto nel progetto che porterà all’integrazione armonica di grandi eccellenze sanitarie e scientifiche pubbliche e private con il resto dello spazio urbano di Milanosesto

si legge nella pagina ufficiale dedicata al progetto.

Le aree verdi, su cui il progetto punta molto (previsti almeno 10.000 alberi), fungeranno da elemento di raccordo tra le varie zone di Milanosesto e saranno affiancate da quasi 16 km di percorsi pedonali. Immancabile l’implementazione delle nuove tecnologie (sensori, dispositivi intelligenti dell’IoT, veicoli elettrici e/o a guida autonoma, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e potabilizzazione etc.) che aiuteranno non solo a migliorare la qualità della vita di abitanti e lavoratori ma anche a rendere più efficiente la gestione dell’area urbana. Come spiegato da Carlo Masseroli (general manager) la tecnologia non sarà il fine ma il mezzo per garantire gli elevati standard appena descritti.

Burocrazia, tecnologie del futuro

Con un valore stimato intorno ai 3 miliardi di euro ed un iter costruttivo articolato in 5 fasi, è chiaro che Milanosesto richiederà nella migliore delle ipotesi almeno 10-15 anni per essere completato – la roadmap, con l’apertura del cantiere prevista per quest’anno, ha fissato al 2022 la fine della fase 1. Tra i principali ostacoli da superare la burocrazia italiana:

in Italia siamo “burocratici”, quindi necessitiamo di un inedito approccio per utilizzare le nuove tecnologie. Dobbiamo iniziare da un nuovo modello di business. Quando si avvia un progetto [in Italia], bisogna pagare dei costi di pianificazione. Inoltre le infrastrutture pubbliche sono normalmente costruite utilizzando tecnologie commodity [che hanno un costo inferiore rispetto a quelle più innovative]. […] [Ad esempio IA e sensori] devono pagare delle tasse maggiorate

prosegue Masseroli, il che ha in parte limitato l’implementazione (in fase di design) di nuove tecnologie in quanto potrebbero essere non impiegate al massimo delle loro potenzialità o bloccate da specifiche linee guida, come sottolinea un altro esperto coinvolto nel progetto:

potresti realizzare una specifica architettura [che sarà inserita in un bando pubblico insieme ad altre commodity e sentirti dire, ad esempio, di utilizzare un lampione vintage piuttosto che uno “intelligente”.

A tutto ciò si affiancano altre problematiche come ad esempio il costruire da zero un sistema di connettività misto Wi-Fi e 5G che dovrà fare i conti con una generale “arretratezza” tecnologica del territorio, ovvero la città “vecchia”. Il 5G, come i veicoli a guida autonoma e l’elettrico, sono tecnologie che si sono relativamente affacciate da poco sul panorama internazionale e/o che stentano ancora ad affermarsi in Italia – ad esempio nel 2017 le auto elettriche rappresentavano lo 0.25% del totale contro quasi il 40% della Norvegia. 

All’indomani del GDPR la tutela ed il rispetto della privacy saranno altri due temi complessi e delicati da valutare in tutte le loro molteplici sfaccettature:

dobbiamo tenere in considerazione la privacy. […] La gente non vuole essere controllata. Il parco sarà un [luogo di aggregazione] che le persone potranno visitare tutte insieme ed in sicurezza. Ci saranno tecnologie con un sistema di gestione intelligente. Questo significa telecamere [“intelligenti” e vari sistemi per la sicurezza], inclusa [l’illuminazione pubblica].

Masseroli e collaboratori sembrano esserne consapevoli e cercheranno di gestire al meglio il tutto confrontandosi con i rappresentati delle aziende hi-tech ed analizzando attentamente le problematiche affrontate dalle altre comunità smart del mondo.

Fonti: 1, 2, 3.