La manutenzione e cura di un sito internet è un lavoro a tempo pieno che richiede dedizione.
Nel post di oggi elencheremo una serie di fattori che possono indirettamente suggerire al webmaster di turno la presenza di vari problemi sul portale, permettendogli di intervenire tempestivamente e salvaguardare le prestazioni e la navigabilità del sito.
Bassa durata delle sessioni e scarso numero di pagine visitate per sessione
Valori che possono essere controllati utilizzando uno dei tanti servizi aggregatori di statistiche come ad esempio Google Analytics. E’ importante monitorare costantemente i dati perchè sono in grado di fotografare il grado di coinvolgimento ed il livello di interazione tra visitatori e portale. Prima di concentrarsi su singole pagine è bene valutare le statistiche generali.
Nel caso in cui il tempo medio di permanenza dei visitatori sia inferiore al minuto e/o il numero di pagine visionato inferiore ad 1, è il caso di curare maggiormente la qualità dei contenuti. Un altro modo per aumentare il tempo di permanenza può essere quello di collegare in maniera più efficace le pagine del sito, ponendo in rilievo i contenuti affini o inerenti il materiale visionato – i plugin post correlati per portali WordPress sono un’ottima soluzione.
Frequenza di rimbalzo elevata
Un altro valore da consultare via “servizi analytics” e che sta ad indicare la qualità dell’user experience offerta dal portale. La frequenza di rimbalzo (bounce rate) indica la percentuale di visitatori che abbandona il sito dopo aver visionato una singola pagina. In generale, sebbene vi siano diverse scuole di pensiero a riguardo, una percentuale oltre il 50% (siti aziendali) sta ad indicare che i visitatori non sono in grado di trovare tra le pagine del portale quel che si aspettano.
Come nel punto precedente il valore puà essere abbassato proponendo contenuti utili ai visitatori ed in grado di risolvere i loro problemi. Si tratta di un lavoro che richiede un attento studio e pianificazione.
Tempi di caricamento inadeguati
In chiusura un “classico” che è in ogni caso bene ricordare. La maggior parte degli utenti si aspetta di visionare una pagina entro 2 secondi; le probabilità che l’utente abbandoni il sito crescono con il passare dei secondi giungendo fino al 40% superati i 3 secondi totali di attesa. Tra gli strumenti in grado di valutare la velocità di caricamento (e consigliare dove/come intervenire) ricordiamo Page Speed Insight, al quale abbiamo dedicato recentemente un ciclo di puntate.