Con l’avvicinarsi della fine del 2023 sempre più aziende specializzate in sicurezza stanno diffondendo dei report e delle analisi riguardanti ciò che si prevede possa accadere in merito alla sicurezza online nell’anno che verrà e soprattutto sui maggiori pericoli che verosimilmente si verificheranno. Come visto in un recente articolo, per il 2024 si prevede un aumento degli investimenti in Intelligenza Artificiale che arriverà a toccare quote mai viste ma che non sarà la principale tematica seguita dai decision makers aziendali.
Guardando agli anni passati emerge come nei soli Stati Uniti le frodi informatiche abbiano fruttato agli hacker delle cifre da capogiro, che si aggirano intorno a 1,5 miliardi nel 2021 e 3,3 miliardi nel 2022 con un’attenzione particolare verso il mercato delle criptovalute, per le quali il valore totale è arrivato a 2,7 miliardi solo nel 2022. Tornando all’anno in corso, nella prima metà del 2023 gli attacchi ransomware alle aziende sono costati in media oltre trecentomila dollari segnando un aumento del 27% rispetto alla prima metà del 2022, mentre per il phishing il dato è ancora più sconcertante visto che nello stesso periodo l’aumento è stato addirittura del 464%.
Gli esperti di tutto il mondo stanno cercando di fare focus sui pericoli maggiori, sottolineando come anche ChatGPT possa rappresentare un elemento di pericolosità, ma al contempo la stessa AI può essere determinante per quel che riguarda la difesa, visto che attualmente tante soluzioni di protezione sfruttano questa tecnologia per anticipare e bloccare attacchi in tempi sensibilmente più veloci che in passato. In ogni caso, gli stessi esperti consigliano sempre di dotarsi di un buon sistema di backup e di fare almeno tre copie di sicurezza per proteggere i propri asset più importanti. Un altro consiglio è quello di effettuare tali backup con due tipi di formato diversi, oltre ad inserire l’autenticazione multi-fattore per l’accesso ai propri sistemi. Un’ultima raccomandazione, seppur banale, è quella di aggiornare sempre i propri sistemi e dispositivi, ovviamente procedendo con cautela per evitare problemi di compatibilità.
Passando agli obiettivi degli hacker, si è osservato che quest’ultimi si stanno spostando sempre di più verso le aziende di dimensioni inferiori, una tendenza che si conferma dal 2022 quando finivano nel mirino soprattutto piccole imprese. Per fare un esempio, uno dei malware più noti al momento ovvero LockBit ha colpito più della metà delle volte aziende che al massimo comprendevano un massimo di 200 dipendenti. Solo in Italia verranno poi stanziati oltre 200 milioni per la sicurezza, come annunciato dal Ministro Padovano, anche a seguito di un fortissimo aumento di anno in anno degli attacchi informatici. Tra aprile e giugno infatti nel nostro paese si sono riscontrati più di 600 cybercrimes e 569 cyberattacchi facendo segnare un record mai raggiuto.
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