Il successo di una campagna di link building dipende naturalmente dalla qualità dei link che si riescono ad ottenere.
Secondo il noto portale Moz, specializzato in tematiche inerenti SEO ed affini, gli attributi da tenere attualmente in considerazione sono cambiati rispetto al passato. In questo terzo ed ultimo appuntamento completiamo l’elenco che abbiamo sviluppato nelle puntate precedenti.
- “Anzianità del link o della pagina” (0 su 5). Per verificare da quanto tempo un link o una pagina sono presenti sul Web, è possibile ricorrere a strumenti come Wayback Machine. Come suggerisce tuttavia il voto riportato da Moz, si tratta di un attributo di scarso valore: il “vecchio” può benissimo ottenere risultati migliori del “nuovo” e viceversa.
- “Autorità della fonte su un determinato tema” (3 su 5). Attributo non legato tanto alla Domain Authority quanto alla rilevanza che il sito detiene in merito ad una determinata tipologia di argomenti. Strumenti come SEMrush e lo stesso motore di ricerca Google (se il sito figura sempre entro i primi 10 risultati con parole chiave differenti è un buon segno) possono aiutarvi a valutare questo attributo.
- “Spam” (4 su 5). E’ inutile ribadire che l’ottenimento di un link su un sito caratterizzato da diversi link di spam è assolutamente da evitare. Google, come abbiamo visto, penalizza i siti che rientrano in tale categoria.
- “Rilevanza dell’autore” (2 su 5). Attributo non importante dal punto di vista SEO del link building quanto da quello dell’autorità ed influenza: ottenere un link su una pagina curata da un noto / autorevole writer offre indubbiamente molti benefici. In future campagne promozionali sarà anche possibile citare quanto affermato dall’autorevole fonte in merito al vostro sito, progetto e via dicendo.
- “Link che puntano alla stessa pagina” (1 su 5). In alcuni test effettuati in passato da Moz si era cercato di verificare quali fossero gli eventuali benefici o ricadute SEO di due link mirati ad una stessa pagina – morale: Google tiene conto solo dell’anchor text presente nel primo. Conclusioni del test a parte, quanto detto è assolutamente irrilevante dal punto di vista della qualità del link in quanto più link significano maggiori possibilità di ottenere clic, traffico e visualizzazioni.
- “Diversificazione dei domini sui quali si ottengono i link” (2 su 5). Se, come riferisce lo stesso Moz, prima del 2010 e 2011 era importante ottenere dei link dalla più ampia varietà possibile di domini (ecco perchè si parla di link diversity), attualmente la situazione è differente. Ottenere diversi buoni link da un esiguo numero di domini autorevoli porta, in termini di ranking, risultati uguali se non superiori a quelli ottenuti da link presenti su un elevato numero di domini non altrettanto autorevoli.
La lista degli attributi da considerare per valutare la qualità di un link termina qui. Se non avete avuto ancora modo di leggerla, vi consigliamo di consultare la guida che abbiamo dedicato alle penalizzazioni SEO Google.