Un SEO può prevedere i cambiamenti nell’algoritmo di ranking di Google, imparando a conoscerlo bene. Non ci credi? Ecco alcuni trend che dovresti seguire
Come ti avevo promesso, torno sull’argomento per dati ancora qualche consiglio su come approfondire la comprensione SEO dell’algoritmo di ricerca di Google.
Una conoscenza puntuale dell’algoritmo che genera la SERP del noto motore di ricerca, ti offre l’opportunità di ottimizzare le pagine e i contenuti che hai in gestione, migliorando il posizionamento nei risultati delle ricerche compiute dagli utenti.
In realtà, questo suggerimento non è per nulla nuovo: qualunque SEO sa che affinare la conoscenza del motore di ricerca permette di ottenere risultati migliori in SERP. Di contro, in pochi sanno che studiare Google significa anche riuscire a prevedere eventuali cambiamenti nell’algoritmo su cui Mountain View mantiene il più alto riserbo.
Se già hai seguito i consigli che ti ho fornito la volta scorsa, non ti manca poi molto per arrivare al punto di prevedere alcuni cambiamenti di Google e in questo post voglio dimostrarti come puoi fare.
Prima, però, concedimi di darti un ultimo consiglio per migliorare la tua conoscenza SEO dell’algoritmo di ricerca: studia la Webmaster Guidelines messa a disposizione da Google.
Può sembrare una sciocchezza, ma all’interno di questa guida sono contenute le regole alla base dell’algoritmo e se vuoi prevedere i cambiamenti che Google possa apportare al suo motore di ricerca, non puoi esimerti dal conoscere in modo intimo tutta l’impalcatura di regole su cui lo strumento di ricerca si basa.
A questo punto, sei hai già seguito i consigli che ti ho dato la volta scorsa e se procedi allo studio della guida che ti ho consigliato, posso dirti che sei già a metà dell’opera, in quanto hai tutte le chiavi per comprendere i trend seguiti dal motore di ricerca nei suoi cambiamenti.
E per farti capire che è davvero così, voglio suggerirti alcuni trend che potrebbero dettare presto un cambiamento nel motore di ricerca di Google.
L’ottimizzazione SEO si concentrerà sempre più sui contenuti
Da tutto quello che avrai letto (anche su mio suggerimento!) avrai sicuramente capito che Google vuole diventare il motore di ricerca degli utenti e focalizzarsi sui loro bisogni. Per questo, ogni cambiamento all’algoritmo di ricerca sarà pensato per migliorare la user experience e per offrire contenuti più facili da leggere e alla portata di tutti.
Non ci stupisce quindi che il SEO debba puntare ancora di più sui contenuti di qualità per migliorare il posizionamento di qualsiasi pagina. I cambiamenti del motore di ricerca di Google obbligheranno il SEO a focalizzarsi ancora di più sui contenuti, magari facendosi affiancare da professionisti del content making.
Per una migliore SEO, meno link e più citazioni
Le community SEO stanno discutendo sulla questione dei link nei testi. Google vuole focalizzarsi sugli utenti e sulla qualità dei contenuti, quindi, c’è da aspettarsi che, in futuro non tanto lontano, le regole per la corretta formattazione dei link vadano a declinare, in favore delle co-citazioni.
Gli utenti pongono domande, non query!
Un altro trend che ogni SEO deve tenere bene in mente è la naturalizzazione del linguaggio. Detta così so che può spaventarti, ma il concetto di per sé è davvero semplice: gli utenti non digitano query con operatori booleani o cose del genere, ma utilizzano un linguaggio naturale e umano, basato su elementi conversazionali.
In pratica, al motore di ricerca pongono domande e non digitano le sole chiavi di interesse, per cui una ricerca che avrebbe per chiavi SEO le parole sito ottimizzazione SEO verrebbe in realtà ricercata da qualsiasi utenti con una domanda del tipo: come posso ottimizzare la SEO del mio sito.
Un primo passo verso questo stile “umano” è stato fatto con l’introduzione di Hummingbird, ma puoi stare certo che altri cambiamenti verranno apportati all’algoritmo di ricerca Google in questo senso.
Google, le ottimizzazioni SEO e la lotta allo spam
Google cambierà il suo algoritmo per migliorare la funzionalità dei filtri anti-spam. Anche questo è un trend da seguire, perché Mountain View più volte ha confermato di odiare lo spam. Purtroppo, questa lotta senza quartiere a volte miete delle vittime innocenti, in quanto può accadere che l’applicazione delle migliori pratiche SEO vengano valutate dall’algoritmo come segnali spam. Non è frequente, intendiamoci, ma accade ed è per questo che puoi scommettere che i prossimi cambiamenti all’algoritmo di Google interesseranno anche la sezione relativa allo spam con lo scopo di migliorare i filtri.