Rightscale: adozione del cloud a Gennaio 2017

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Rightscale è un’azienda statunitense che offre soluzioni SaaS per la gestione di infrastrutture cloud su varie piattaforme IaaS. I report pubblicati regolarmente dalla compagnia sono un interessante strumento per valutare lo stato di salute del cloud computing, tanto da essere citati regolarmente da noti portali come GIGAOM, Forbes, Data Center Knowledge.

L’ultima indagine è stata effettuata proprio a gennaio 2017 su un campione di circa 1000 professionisti IT (che sono stati considerati sia come utilizzatori di servizi che come rappresentanti delle rispettive aziende). Ecco le principali conclusioni alle quali è giunto lo studio Rightscale:

  • Si utilizzano in media 8 piattaforme cloud computing differenti. Le applicazioni sono eseguite su 1.8 piattaforme pubbliche e su 2.3 private. Ulteriori test ed esperimenti vari spingono gli utenti ad utilizzare altre piattaforme (1.8 pubbliche e 2.1 private).
State of the cloud, utilizzo delle piattaforme cloud

L’abitudine di affidarsi a più cloud provider sembra ormai consolidata

 

  • Le soluzioni cloud ibrido sono ancora le più popolari ma cala il tasso di adozione del cloud privato. Il report segnala che il tasso di adozione del cloud privato è passato dal 77% al 72% su base annuale. La flessione ha interessato anche il tasso di adozione del cloud ibrido, passato dal 71% al 67%. Le strategie multi-cloud registrano un +82% rispetto al 2016, venendo preferite dall’85% delle imprese. Grande successo anche per l’IaaS: il 95% degli interpellati afferma di eseguirvi applicazioni o effettuarvi test vari.
  • La maggior parte dei workload sono eseguiti nel cloud. Nel 41% dei casi sono affidati al cloud pubblico mentre nel 38% dei casi al privato (utenti). Tra le imprese i valori sono leggermente diversi: 32% dei workload nel pubblico e 43% nel cloud privato.
State of the Cloud, strategie preferite dalle aziende

Le strategie multi-cloud sono la soluzione preferita dalle aziende. Sebbene il tasso di adozione del cloud ibrido sia in flessione, continua in ogni caso a raccogliere consensi tra le imprese

 

  • Rallenta il tasso di adozione del cloud privato. I principali nomi del cloud privato registrano valori di crescita trascurabili o in leggera flessione (VMware vSphere dal 44% al 42%), ad eccezione di Microsoft (dal 9% al 14% Microsoft Azure Pack/Stack ; dal 13% al 16% System Center).
State of the Cloud, tassi di adozione del cloud privato

Microsoft sembra giocare molto bene la partita del cloud privato

 

  • Azure guadagna terreno. In generale (utenti) la piattaforma cloud computing Microsoft è passata dal 20% al 34% (tasso di adozione). Amazon Web Services, attuale leader del mercato, rimane stabile al 57%. Google resta sempre al terzo posto con il 15% (+5% dal 2016). Tra le imprese Azure registra un balzo di quasi il 20% (dal 26% al 43%) mentre AWS passa dal 56 al 59%.Per quanto riguarda le istanze, AWS continua ad attirare il maggior numero di utenti: nel 28% dei casi sono state dichiarate oltre un centinaio di VM in uso presso AWS; Azure supera quel valore solo nel 13% dei casi. Tra le imprese i valori sono rispettivamente del 38% e del 28%.
State of Cloud, tassi di adozione delle principali piattaforme cloud

Nessuna sorpresa ai vertici della classifica. Azure registra però l’incremento più consistente

 

  • La gestione dei costi è una delle priorità. Chi si avvicina per la prima volta al cloud cita la sicurezza (32%) come principale problema da affrontare; tra gli utenti esperti sono invece i costi ad avere maggiore importanza (24%).La carenza di risorse e personale specializzato sembra preoccupare meno nel 2017 – scende dal 32% al 25%. Anche la sicurezza (dal 29% al 25%) è un “peso” meno opprimente per gli intervistati – dato curioso visti gli attacchi DDoS record del 2016. La gestione delle spese nel cloud resta invece stabile al 25% perdendo solo un punto percentuale e posizionandosi quindi nel gruppo di testa. Se si osserva invece la prossima infografica si nota come l’ottimizzazione dei costi sia una delle voci più ricorrenti delle “cloud checklist” del 2017.
State of Cloud, principali iniziative previste per il 2017

L’ottimizzazione dei costi guadagna la vetta delle iniziative cloud previste per il nuovo anno. Tra gli utenti esperti la voce sale dal 53% al 64%

 

  • La consapevolezza di poter ottimizzare ulteriormente i costi porta questi ultimi al centro dell’attenzione. Gli utenti cloud sono consapevoli degli “sprechi” di risorse nel cloud che stimano intorno al 30%, un valore che secondo RightScale non cambacia con quanto ipotizzato dagli analisti (valore compreso tra il 30% ed il 45%). A dispetto delle buone intenzioni di utenti ed aziende, solo in un esiguo numero di casi si passa “all’azione”, bloccando quindi workload non più utilizzati o scegliendo piattaforme cloud e/o region più convenienti.
State of the Cloud, stima delle risorse sprecate

In base al grafico, nel cloud vi sono ancora ampi margini di risparmio per le imprese

 

 

  • L’affermazione di Docker. Il successo dei container è innegabile e Docker conquista la percentuale di adozione più alta (35%) fra gli strumenti DevOps – superando Chef e Puppet (28%). Tra le imprese la percentuale sale al 40%, con un ulteriore 30% che prevede di utilizzarlo nei prossimi 12 mesi. Diversi utenti utilizzano Docker via servizi container as a service messi a disposizione dai cloud provider: AWS ECS (35%), Azure Container Service (11%), Google Container Engine (8%).
State of the Cloud, strumenti DevOps

Docker si afferma nettamente sulla scena DevOps

Fonti:1, 2