Il commercio locale è complementare all’ecommerce e coinvolge principalmente piccole imprese intenzionate ad aumentare il flusso di clienti in loco, senza appoggiarsi necessariamente ad un proprio portale online.
Le strategie di marketing e promozione online sono affidate solitamente a professionisti o agenzie specializzate nella generazione di lead (generare una lista di possibili clienti interessati ai prodotti o servizi offerti da un’azienda – Wikipedia), con l’obiettivo finale di guidare il cliente al negozio “fisico” più adatto alle sue esigenze.
Uno studio relativo agli USA ma comunque utile per comprendere le dinamiche che regolano le scelte dei consumatori, ha svelato appunto le modalità di ricerca locale e le strategie adottate dai clienti nella fase che precede l’acquisto di un bene in loco.
Ed una delle conclusioni più interessanti è quella che ridimensiona in parte i motori di ricerca ricollocando in uno scenario molto più complesso e sfaccettato. Vediamo meglio i dati raccolti dallo studio con una serie di tabelle fornite dal portale Search Engine Land.

Principali canali di ricerca riguardanti le seguenti categorie: servizi finanziari ed assicurazioni, automobili, negozi fisici, viaggi, ristorazione, servizi business.
Come anticipato, la ricerca su motori di ricerca generici si attesta su valori al di sotto delle aspettative. Lo studio ha sottolineato invece come il 48% degli interpellati, su “ambiti più familiari”, preferisca dirigere la propria attenzione su siti specializzati e quindi inerenti quello specifico bene/servizio (es: AirBnB per un soggiorno).
Le due principali metodologie adottate dai consumatori e che portano all’acquisto finale del prodotto sono le seguenti:
– motore di ricerca generico > siti specializzati > recensioni di esperti ed altri utenti
– sito specializzato > motore di ricerca generico > recensioni di esperti ed altri utenti
L’intero processo richiede solitamente poco tempo: nell’85% dei casi l’iter si esaurisce entro 24 ore (65% di quest’ultimo gruppo addirittura in meno di 60 minuti) mentre nel restante 15% si arriva al secondo giorno di ricerche.
Il percorso di acquisto è ad ogni modo estremamente irregolare e “frenetico” , lo studio parla non a caso di “zigzag local search” ribadendo ancora una volta l’eterogeneità delle fonti consultate. In chiusura vi lasciamo invece alla tabella (senza troppe sorprese) che mostra i dispositivi preferiti per le ricerche.