RENTRI: cos’è e quali operatori devono adeguarsi alla novità

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Nell’alveo delle policy dedicate alla Fatturazione Elettronica, alla Conservazione Sostitutiva e, soprattutto, alla dematerializzazione dei documenti, ogni anno vengono introdotte novità riguardanti tutti o soltanto alcuni degli operatori coinvolti negli obblighi. In questo secondo caso si inserisce RENTRI, ovvero la novità che a partire dal febbraio 2025 riguarderà taluni attori che già utilizzano servizi di Fatturazione Elettronica e che dovranno dematerializzare e conservare anche questo documento.

Spieghiamo intanto che RENTRI è un acronimo che sta per Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, ovvero un documento da produrre periodicamente per poi caricarlo in archiviazione sostitutiva, dove dovrà essere conservato a norma di legge per 3 anni. Andando però per ordine, è bene spiegare che la produzione del documento RENTRI non avviene sulle piattaforme di Fatturazione Elettronica delle società coinvolte nel nuovo obbligo, che si dovranno invece accreditare sulla piattaforma omonima RENTRI messa a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e disponibile anche in versione demo. Su tale portale viene spiegato che si dovranno obbligatoriamente iscrivere fondamentalmente tutte le aziende che producono determinati rifiuti e pertanto devono compilare il registro elettronico per la loro tracciabilità così come era già stato fatto ad esempio per i registri di carico e scarico dei carburanti. Tutto questo mira a monitorare costantemente tutti i flussi verificando che tutti i codici che contrassegnano i rifiuti siano corretti così come ogni punto dichiarato di generazione di quest’ultimi.

Questo nuovo sistema, oltre a rappresentare un altro passo in avanti per la già citata dematerializzazione, è anche un importante avanzamento per quel che riguarda la cura delle politiche ambientali e per la transizione ecologica così come per la lotta alla criminalità e all’illecita gestione dei rifiuti. Oltretutto una corretta gestione di RENTRI consente anche di rientrare con più rapidità negli obblighi imposti dalla UE in materia di riciclo, rinunciando a milioni di documenti fisici e velocizzando la trasmissione di essi. RENTRI è composto principalmente da due sezioni, ovvero quella anagrafica con aggiunte le informazioni sulle autorizzazioni e nella seconda parte c’è la sezione dedicata alla tracciabilità con i dati ambientali e tutti i dati di trasporto e dei percorsi fatti dai mezzi. Questo nuovo documento deve essere creato, previa iscrizione, da coloro che producono rifiuti pericolosi così come dalle imprese e gli enti che producono rifiuti speciali non pericolosi che derivano dai rifiuti delle produzioni d’industria, compresi quelli prodotti dalle attività artigiane, recuperi, smaltimenti di rifiuti così come di fanghi e tutte le attività comprese nel trattamento e la bonifica delle acque. Andando ancora avanti, sono inclusi anche coloro che abbattono fumi e puliscono fosse e reti fognarie. Passando a materiali un po’ meno specifici, vengono inclusi anche tutti coloro che producono rifiuti non pericolosi o coloro che li trasportano, ma sono esclusi quei soggetti che trasportano rifiuti non pericolosi in autonomia e non si affidano a terzi. Infine, sono stati compresi anche consorzi per recupero e riciclaggio di taluni tipi di rifiuti e gli enti o le aziende che li trattano. Ad ogni modo nel portale di RENTRI sono inclusi maggiori e più specifici dettagli.

Tutti i servizi di Fatturazione Elettronica, Conservazione Sostitutiva ed Archiviazione Sostitutiva erogati da Hosting Solutions, come di consueto, sono già predisposti per la gestione di RENTRI e per il caricamento in conservazione per tre anni.

 

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