Il cloud computing è davvero sempre più conveniente di un server dedicato dal punto di vista operativo ed economico? Non sempre e lo si può dimostrare
Come sai, qui in Hosting Solutions non ci facciamo mancare mai niente e per offrire il meglio ai nostri clienti proponiamo loro tanto soluzioni di cloud computing, quanto quelle con server dedicato, adatte a ogni esigenza. Molti lettori, però, ci chiedono che senso ha proporre un server dedicato quando a listino ci sono i cloud server. Oggi voglio spiegarti che esistono almeno tre motivi per cui potresti decidere di affidarti a un server dedicato, invece di trasferire i tuoi workload nel cloud computing. Analizziamoli insieme.
Server dedicato batte cloud computing sul fronte potenza computazionale? Si e no…
Dal punto di vista delle performance, il cloud computing e le sue tecnologie di virtualizzazione possono essere considerate al pari di un server dedicato, a maggior ragione che il cloud consente di scalare le risorse in senso verticale, ridimensionando il cloud server nelle sue componenti (RAM, CPU, ecc.) secondo necessità.
Questa elasticità propria del cloud computing potrebbe far pensare a una migliore capacità di performance, ma in realtà la questione va valutata sotto tutti i punti di vista, in quanto vi sono elementi capaci di erodere questo equilibrato confronto fra server dedicato e cloud server, facendo pendere l’ago della bilancia a favore della prima soluzione.
La scalabilità e l’elasticità del cloud server hanno un costo non indifferente soprattutto in termini di budget. Questo significa che un limite all’espansione delle risorse esiste nell’opportunità di spesa che, superato un certo limite, non può più avvenire. Se a tutto questo aggiungi che nel cloud hai costi di storage e banda sempre maggiori, capisci che rischi di dover risparmiare sulla potenza del cloud server per rientrare nel tuo budget.
In questi casi e in tutti gli scenari applicativi in cui i workload e l’utilizzo delle risorse può essere considerato pressoché costante e permanente, è più efficace ed efficiente (anche dal punto di vista dei costi) affidarsi a un server dedicato ad alte performance, piuttosto che doversi accontentare di un cloud server dalla potenza computazionale più piccola per poter bilanciare gli altri costi accessori.
Il server dedicato ha risorse che sono ideali per gestire carichi costanti e questo fa sì che la soluzione baremetal possa essere considerata in qualche modo più performante delle corrispondenti soluzioni di cloud computing.
Server dedicato vs cloud computing: l’aspetto sicurezza
Che il cloud computing sia sicuro non ci sono dubbi. Che sia resiliente e affidabile è innegabile, perché queste proprietà sono connaturate al concetto stesso di cloud computing. Che non abbia un singolo punto di failure hardware è altrettanto vero e non si può discutere.
Nonostante tutto ciò, vi sono alcuni scenari applicativi in cui è estremamente necessario avere la certezza che la macchina su cui giacciono determinati dati sia completamente isolata a livello hardware e software. Questo accade quando si lavora con operazioni e dati sensibili come la manipolazione delle informazioni finanziarie a cui bisogna riservare dei server dedicati, ad accessi estremamente controllati.
Certo è che in queste condizioni operative, avere un piano di disaster recovery è di fondamentale importanza e la ridondanza dei software, dei server e di altri aspetti hardware aggiunge costi non indifferenti. Questi costi sono bilanciati e giustificati dal grado di sicurezza che la soluzione con server dedicato garantisce, soprattutto alla luce di alcuni eventi come la perdita di dati nel cloud di Amazon del 2011 e la recente scoperta del bug Xen, che mostrano il fianco debole del cloud computing e l’eventuale rischiosità legata all’accesso non autorizzato a un’istanza da un altra residente sullo stesso server.
Server dedicato, cloud computing e il concetto del risparmio
Il cloud computing è legato da sempre al concetto di risparmio. A suggerire questo legame è il modello pay-per-use che caratterizza il cloud computing e che porta a ridurre effettivamente i costi qualora le risorse disponibili non venissero utilizzate in modo continuo.
Il modello pay-per-use, però, per sua natura non garantisce un tetto massimo di spesa, che dipende appunto dall’utilizzo che si fa delle risorse computazionali. Questa puntualizzazione sta a indicare che il cloud computing può essere un risparmio per una startup che non ha ancora ben chiare quelle che sono le esigenze computazionali attuali e future.
Al contrario, un’azienda avviata che sa quali sono le necessità computazionali e ne sa predire anche le evoluzioni, sul lungo termine (ossia dopo i primissimi mesi di attività) realizza un maggiore risparmio ricorrendo a una soluzione di server dedicati. Come già ti ho detto, i cloud server hanno banda, spazio disco, storage SQL estremamente costosi, che si contrappongono al costo fisso che l’azienda deve sostenere per un server dedicato da cui deriva una valutabilità del CAPEX (spesa capitale) e una conseguente massimizzazione del ROI (ritorno dell’investimento).
Quanto ti dico è particolarmente vero per tutti quei progetti che hanno database corposi che richiedono alti throughput e necessitano di molta memoria ed elevate performance I/O del disco.
A fare due conti in tasca è David Mytton, CEO di Server Density, che in un articolo apparso su GigaOM ti dimostra, conti alla mano, come una soluzione di cloud computing puro possa costare a un’azienda dal 60 all’80 percento in più rispetto a un hardware dedicato.
Quanto ti ho detto dovrebbe essere sufficiente per farti capire come mai in Hosting Solutions proponiamo tanto il cloud computing quanto l’offerta con server dedicato, in modo da lasciarti la libertà di scegliere sulla base delle tue esigenze operative ed economiche.