Come ormai noto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) avrà anche lo scopo di far partire il processo di digitalizzazione del nostro paese. Una delle aree ancora critiche, in Italia, è sicuramente quella delle Pubbliche Amministrazioni, che nonostante il graduale passaggio al sistema MePA per gli acquisti digitali deve ancora fare fronte a grosse lacune.
A partire dall’aprile scorso, a questo proposito, è iniziato il percorso che permetterà all’Italia di far fede al piano Italia Digitale 2026, ed oltre settemila comuni possono iscriversi per richiedere fondi per la migrazione al Cloud dei loro servizi. A disposizione ci sono ben 500 milioni di Euro, il 40% dei quali sarà destinato alle strutture meridionali, che da svariate analisi risultano quelli maggiormente in difficoltà. Obiettivo finale sarà il passaggio a soluzioni certificate per fornire servizi sicuri e di qualità.
Il termine ultimo è il 22 luglio prossimo, entro il quale si potrà accedere tramite identità digitale alla piattaforma dedicata e sottoscrivere la richiesta ricevendo anche assistenza. Dopo la pubblicazione dell’avviso sono previste finestre temporali di un mese circa durante le quali il Dipartimento per la trasformazione digitale finanzierà i richiedenti.
Al bando possono partecipare i comuni che ancora non hanno effettuato alcuna migrazione e quelli che hanno iniziato la transizione dopo il 1 febbraio 2020. Il contributo andrà a finanziare ovviamente un numero minimo di servizi su infrastrutture certificate. I servizi potranno essere migrati in toto o, per chi già ne dispone, si potranno aggiornare le applicazioni in Cloud.
Per candidarsi però è necessario sottoporre anche la cosiddetta classificazione di dati e servizi, un’analisi che va effettuata secondo le direttive dell’agenzia per la cybersecurity entro il 18 luglio. Le caratteristiche del comune richiedente saranno la base per visualizzare la propria classificazione all’interno del portale, che potrà essere verificata e confermata oppure modificata mediante un questionario. Quest’ultima ipotesi poi verrà nuovamente verificata e validata dall’agenzia per la cybersecurity.
Per essere finanziati non serve proporre progetti, ma basterà fare richiesta indicando le dimensioni dell’ente, la quantità di servizi da migrare e le modalità del passaggio. La quantità dell’esborso da parte dello stato viene valutata in base alle dimensioni del comune richiedente in termini di popolazione ed al tipo di migrazione richiesto. Incluso nel finanziamento ci sarà anche il pagamento della prima annualità dei servizi.
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