Problemi al CDN di Fastly: offline i maggiori siti al mondo

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Nella mattina dell’8 giugno 2021 una lunga serie di portali online noti in tutto il mondo ha sofferto un prolungato down di rete e vari malfunzionamenti. Il tutto inizia alle ore 11 del mattino, quando l’accesso ad alcuni tra i maggiori siti web del mondo veniva bloccato dall’errore 503 (service unavailable). Questo errore può apparire per tre principali motivi: manutenzione del server, eccesso di traffico o errata configurazione dei DNS.

Nel caso odierno, il provider Fastly, che gestisce il CDN di tutte le aziende rimaste vittima di questo stop. Il servizio di CDN (Content Delivery Network) serve a migliorare il caricamento dei contenuti dei siti velocizzando i collegamenti internet, il suo malfunzionamento può però rendere quest’ultimi inaccessibili. Una volta segnalato il problema, Fastly ha fixato il problema facendo tornare il tutto alla normalità.

Sebbene il down dei siti non si sia verificato a livello globale, è stata l’entità degli attori bloccati che ha fatto risuonare in tutto il mondo la notizia. Tra le tante “vittime” della problematica ci sono infatti colossi come Amazon, Spotify, Twitch, Hulu, Reddit e PayPal. In questa lista vanno inseriti poi anche i portali del governo inglese ed i siti di Al Jazeera, New York Times, Financial Times, CNN ed il Guardian. Non tutti i siti però hanno patito down totali, molti altri utilizzatori dei servizi CDN di Fastly hanno visto malfunzionamenti soltanto in alcune parti. Per fare un esempio, Twitter è rimasto sempre online ma con problemi di inserimento di alcuni contenuti.

Molti siti di informazione, come ad esempio il Guardian, sono ricorsi a soluzioni alternative, spostando le loro notizie sui social network e continuando a dare le notizie in forma di live blog. The Verge, portale specializzato in tecnologia, ha invece pubblicato un Google Doc condiviso, che poi per un errore è stato reso modificabile da qualsiasi utente.

L’interruzione di servizio è durata, per la maggior parte dei siti colpiti, al massimo un’ora, ma i danni potrebbero essere di entità molto elevata. Per capirne il motivo basta pensare al portale per le vaccinazioni del Regno Unito, che si è bloccato durante le prenotazioni dei cittadini, o alle mancate vendite di alcuni siti basati sul CMS E-Commerce Shopify, anch’esso colpito.

Al momento le fonti ufficiali parlano di un problema legato esclusivamente al fornitore del servizio, ovvero Fastly, ma iniziano anche ad insinuarsi i primi dubbi su un potenziale attacco hacker. Viste anche la situazione della cybersecurity a livello globale e le recenti tensioni USA-Russia l’azienda si è trovata a dover più volte ribadire che l’errore riguardava esclusivamente i suoi sistemi.

Non è la prima volta che un problema o un errore di un provider di alto livello blocca improvvisamente portali noti in tutto il mondo. Nel 2017, un problema di AWS bloccò tutti i siti per più ore a causa di un errore di digitazione. Nel 2020, a causa di un semplice errore su un link fisico, i siti ospitati da Cloudflare si bloccarono insieme a 20 data center sparsi in tutto il mondo. Il blocco durò circa trenta minuti e si verificò sia in Europa che in America.

 

Fonti: 1, 2, 3