Presente e futuro della Digitalizzazione in Italia: intervista ad Alessio Fanfano, CSO di Hosting Solutions

Come da molti anni a questa parte, anche il 2020 ha segnato una serie di innovazioni in ambito digitale e tecnologico. Per capire meglio le dinamiche attuali e le tendenze che possiamo aspettarci nel 2021 abbiamo intervistato Alessio Fanfano, CSO (Chief Sales Officer) di Hosting Solutions.

Ciao Alessio, partiamo innanzitutto dallo stato dell’arte: qual è la situazione attuale della digitalizzazione in Italia? Che anno è stato il 2020 dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche?

Prima di cominciare ci tengo a precisare, da operatore del settore, che il processo di digitalizzazione è già iniziato da molto tempo e sicuramente anche il 2020 è stato un anno pieno di innovazioni. Per quel che riguarda gli anni precedenti uno dei principali esempi è sicuramente la Fatturazione Elettronica, una vera e propria rivoluzione nei processi fiscali italiani che ha molto spinto le aziende del nostro settore.
Tornando al 2020, è inevitabile pensare all’impatto avuto dal Covid-19, che ha spinto anche le realtà ancora restie ad un rapido aggiornamento.

Come si sono tradotte, in termini di acquisti effettuati, queste spinte al rinnovamento dei sistemi?

Tante aziende hanno accelerato il passaggio a soluzioni Cloud, ma per essere un po’ più schematici racchiuderei gli acquisti in tre macroaree principali, ovvero lo spostamento dei propri asset aziendali (Gestionali, CRM, ERP e Server) sul Cloud, l’acquisto di utilities di collaborazione (sistemi di file sharing, groupware e servizi per videoconferenze) e le soluzioni per la sicurezza (attivazione di reti VPN per collegare i dipendenti alla LAN sicura dell’azienda e soluzioni di Backup).
Uscendo dalle dinamiche più tecniche delle aziende, invece, è chiaro come anche l’acquisto di piani hosting per siti e-commerce sia molto aumentato durante tutto l’anno e soprattutto con il primo lockdown, quando molti negozi si sono trovati di fronte alla necessità di vendere restando chiusi. In questo settore, le realtà più attive sono state quelle del food delivery e ovviamente le attività di commercio di vario genere.

Finora l’abbiamo solo accennata, ma quanto ha pesato veramente la pandemia di Covid-19 su questi risultati?

Come detto, il Covid ha pesato molto. Ma è doveroso aggiungere che certi processi di digitalizzazione non sono stati pensati dall’oggi al domani in conseguenza della situazione creatasi. È più corretto dire che queste mini-rivoluzioni sono in agenda da anni e sono arrivate prima del tempo all’ordine del giorno per via dell’emergenza. Da un giorno all’altro, molte aziende si sono come risvegliate “nel futuro”, con questo intendo dire che prima o dopo gli investimenti visti in questi mesi ci sarebbero stati comunque.

E qui arriviamo al futuro di cui parlavamo: lo Smart Working. Come si è mossa Hosting Solutions internamente e commercialmente in tal senso?

Come azienda, fin dal primo giorno abbiamo fatto lavorare tutti i nostri team da remoto creando tutte le condizioni per non perdere l’operatività che ci contraddistingue e continuare a fare il nostro lavoro in modo normale. Ci siamo riusciti.
A livello commerciale, abbiamo guidato passo per passo tutti coloro che si sono approcciati agli strumenti per il lavoro agile, fornendo tutte le soluzioni necessarie ed aiutandoli fino all’attivazione dei servizi richiesti. Questo per realtà di ogni tipo e genere, anche per le Pubbliche Amministrazioni, che non sono certo state esenti dalle necessità di remotizzazione dei posti di lavoro.

Il 2021 è alle porte, cosa dobbiamo aspettarci dal mondo digitale? Questi processi continueranno ad avanzare o la tanto sperata fine della pandemia farà tornare il mercato in una fase più “dormiente”?

Il 2021 sarà ancor più un anno chiave. La vera digitalizzazione infatti si compirà proprio durante l’anno che sta per arrivare, questo per via dei forti incentivi economici che dovrebbero arrivare col Recovery Fund dell’Unione Europea. Stando alle previsioni, una buona percentuale delle sovvenzioni (si parla di circa 42 miliardi) a favore del nostro paese verrà utilizzato per l’innovazione digitale. Questo costituirà una spinta ancora più forte alle realtà lavorative italiane, mettendo in prima fila le PA, per i servizi Cloud-based e quindi il definitivo passaggio alla “nuvola”.