Dopo molti anni dalla sua introduzione sembra che il sistema della Posta Certificata, da tutti abbreviato come PEC, sembrerebbe destinato ad essere rimpiazzato. Da qualche anno ormai si parla sempre più con insistenza dell’arrivo del sistema REM, ovvero Registered Electronic Mail, che altro non sarebbe che una PEC con formato europeo, previsto ormai per il 2024. Dal 2005, i messaggi di Posta Elettronica Certificata hanno iniziato a circolare in Italia con lo scopo di aggiungere uno strato di autorità ai messaggi inviati tra privati, imprese ed enti pubblici, dando in pratica il valore di una raccomandata a ciò che si inviava.
A fronte di un utilizzo sempre maggiore, specialmente da parte delle PMI per le comunicazioni con le PA, che continua costantemente a crescere negli anni, è necessario ormai che il sistema PEC si adegui alle nuove normative europee per il recapito certificato (SERCQ), una su tutte quella riguardante la certificazione del soggetto che invia, questo perché quando si attiva una casella non si esegue un vero e proprio riconoscimento dell’utente. Nonostante gli sforzi di AgID per adeguare i servizi di Posta Certificata alle normative vigenti per i Trust Service (SERC) introdotte da eIDAS ma è ancora necessario rendere qualificati tali servizi.
Il sistema PEC qualificato è appunto la REM, che comprende interfacce uniformi in tutta Europa nonostante il gestore che le eroga per rendere sempre più agevole e, appunto, qualificato, lo scambio di messaggi in tutta la UE. Dando questa connotazione, i messaggi scambiati via REM potranno essere anche impugnati in un’eventuale fase giudiziaria se mai ve ne fosse il bisogno. Il passaggio, nonostante tutte queste direttive, sarà assolutamente problematico, poiché i gestori con caselle già attive dovranno sì adeguarsi ma senza disattivare nessuna utenza. Tutte le caselle già attive si tramuteranno in REM passando semplicemente dall’inserimento delle proprie credenziali SPID o CIE per effettuare l’accesso e dovranno poi attivare anche l’autenticazione a due fattori.
Quel che è ormai certo è che non verranno persi alcuni messaggi ma coloro che utilizzano i client di posta come Outlook o Thunderbird ed hanno inserito lì la loro PEC dovranno reinserire la loro password. A questo punto basterà aspettare il 2024 per capire se queste previsioni si avvereranno o no, ciò che è chiaro è che chi vorrà acquistare una PEC dovrà per forza di cose sottoscrivere una REM.
Fonte: 1