HTTP (Hypertext Transfer Protocol) è il noto protocollo nato circa 25 anni fa sul quale si basa lo scambio di informazioni della Rete intera. Con il passare dei decenni il protocollo si è evoluto di pari passo alla crescita del Web, così come nuove problematiche di sicurezza hanno fatto la loro comparsa online. HTTPS, una variante del protocollo che utilizza connessioni protette da crittografia (TLS o Transport Layer Security, il successore di SSL o Secure Sockets Layer) è stata una delle risposte al crescente bisogno di sicurezza di aziende ed enti – ad esempio istituiti bancari, attività di commercio elettronico provvedono per vari motivi che illustreremo a breve ad avvalersi di certificati SSL.
Appartenendo ad un ambito abbastanza tecnico/specialistico, HTTPS è rimasto a lungo una questione ad appannaggio esclusivo di determinate categorie di professionisti del Web (webmaster, esperti di sicurezza etc.), almeno fino a quando Google non ha deciso di inserirlo tra i fattori di ranking del noto motore di ricerca. La scelta di un brand ormai consolidato a livello globale non poteva che destare interesse sul Web ed è infatti così che è stato e una delle domande più ricorrenti che molti hanno iniziato a porsi è stata: “conviene davvero passare ad HTTPS? Otterrei davvero dei vantaggi anche in ambito SEO?”.
Alla domanda ha cercato di rispondere anche il noto esperto SEO e marketing Neil Patel che è tornato recentemente sulla questione per aiutare coloro che si sentono scoraggiati dalla complessità dell’argomento. Prima di tutto il blogger ha presentato alcuni dei teorici punti di forza di HTTPS: un migliore posizionamento nei motori di ricerca ed una maggiore sicurezza per i visitatori – ribadito anche dal classico simbolino nella barra del browser.
Quando scegliere HTTPS?
Per aziende e business avviati , HTTPS può portare ad un leggero miglioramento SEO (in un primo momento) e ad un boost più tangibile sul medio termine – considerando il trend avviato da Google del quale parlavamo in apertura. Per portali che ricevono un numero consistente di visite, anche un leggero incremento può significare decine di migliaia di visite in più, un bonus tutt’altro che trascurabile e certamente gradito.Per chi ha appena avviato un’attività le differenze potrebbero essere invece marginali e manifestarsi solo successivamente – è logico che attività che devono gestire dati sensibili sono obbligate fin da subito ad utilizzare un certificato.
Ed è così che giungiamo al secondo vantaggio tangibile di HTTPS: la sicurezza garantita ai propri clienti. Come sottolinea lo stesso Neil occorre ancora una volta effettuare una distinzione: colui che gestisce un blog che richiede magari l’inserimento di un indirizzo email per la sottoscrizione ad una newsletter può fare certamente a meno di HTTPS. La situazione, prevedibilmente, cambia se all’email si affiancano dati personali e/o vengono effettuati anche pagamenti. In questo caso l’impiego di un certificato è d’obbligo almeno nelle pagine adibite a tale operazione – meglio se all’intero sito.
In uno dei prossimi approfondimenti di InternetPost vedremo come effettuare l’implementazione di HTTPS sul vostro sito. Continuate a seguirci.