Perché devi ottimizzare la visibilità di un banner Web

Sapevi che oltre il 55 percento dei banner Web non vengono mai visualizzati? Un dato preoccupante che è emerso da uno studio condotto da Google e riassunto nel report The Importance of Being Seen – Viewability Insights for Digital Marketers and Publishers. Utilizzando la tecnologia Active View, è stato analizzato l’intero sistema pubblicitario AdWords e Doubleclick per capire i fattori che incidono sulla visibilità dei banner in Rete. Lo scopo di aiutare gli editori e gli inserzionisti, si è in realtà trasformato in una scoperta che dovrebbe far riflettere la maggior parte dei marketer, invitandoli a ripensare in modo attento alle strategie di marketing Web proposte ai propri clienti.

Perché devi ottimizzare la visibilità di un banner Web

Infatti, secondo lo studio, il 56.1 percento dei banner non viene visualizzato e la maggioranza dei banner non visualizzati appartiene a un piccolo gruppo di editori. La visibilità media per editore è comunque del 50.2 percento. Una percentuale che attesta che solo la metà degli investimenti pubblicitari sul Web raggiunge il target prefissato, un po’ come sosteneva John Wanamaker, che, simpaticamente, sottolineava: “Metà del denaro che spendo in pubblicità è sprecato, e il guaio è che non so quale metà sia.”.

Questi numeri sono ancora più preoccupanti se ricordi un’altra statistica di cui ti avevo parlato qualche tempo fa, riguardante il traffico Internet generato dalle macchine, chiamate bot. Secondo quanto riportato da Statista.com, il traffico Internet generato dai bot sarebbe pari al 60 percento dell’intero scambio dati, impattando un 11 percento dei banner e un 23 percento dei video. A questi, si devono aggiungere poi i vari sistemi di blocco banner, come AdBlock, che gli utenti usano per non essere annoiati dalla pubblicità online.

Troppi banner sul Web e troppi non visti

Insomma, a conti fatti sembra che davvero pochi dei miliardi spesi ogni anno online in pubblicità vada a impattare sulle decisioni e sui gusti degli utenti. Una tesi già sostenuta da eBay in una propria ricerca di cui ti ho parlato qualche tempo fa e in cui è stato anche spiegato il fenomeno della endogeneità. eBay sostiene che il sistema pubblicitario “tradizionale” sul Web non è funzionale e serve, in realtà, ai soli utenti che comunque avrebbero acquistato quel prodotto/servizio da quella determinata piattaforma, perché sono già utenti della piattaforma stessa. Di contro, sembrava avere maggior valore la pubblicità realizzata su Facebook, perché, essendo inserita fra i post che vengono scorsi dagli utenti, funziona un po’ come la pubblicità televisiva e radiofonica, ossia interrompe il flusso dei pensieri, attirando sul messaggio l’attenzione del pubblico uditorio.

Insomma, a tirare le somme, i banner che nessuno vede e, ancora peggio, che nessuno clicca, sono davvero un’enormità.

Questa amara conclusione è in realtà il dato iniziale da cui parte lo studio di cui ti ho detto in apertura, a cui seguono tutta una serie di statistiche sui fattori che influenzano in positivo la visibilità di un banner. Fattori di cui ti parlerò in un prossimo post.

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