L’HTTP Archive Report ha pubblicato alcuni interessanti dati relativi al “peso” dei portali Web nel 2015.
In controtendenza con quanto stabilito e “predicato” da web designer ed affini, sembra che la Rete non riesca proprio a snellire le dimensioni totali delle pagine che, tabella alla mano (visionabile qui di seguito), hanno incrementato del 16% circa lo spazio occupato (da 1953Kb a 2262Kb).
Le prevedibili conseguenze sono un maggior consumo di traffico per i siti e di dati per i dispositivi mobile, senza dimenticare i tempi di caricamento dilatati, soprattutto nel caso in cui non si agganci una rete 3G / 4G o si utilizzino connessioni adsl non particolarmente performanti – situazione non rara in Italia.
Alcune osservazioni sui dati riportati nella tabella:
- Flash è l’unica voce dell’elenco “in perdita”, è evidente come uno degli storici pilastri Adobe sia ormai avviato ad abbandonare la scena sul medio termine (forse entro la fine del 2016?);
- I 19Kb guadagnati da CSS possono essere spiegati sia come un’inevitabile conseguenza dell’evoluzione del linguaggio (alcuni effetti, animazioni vari e layout responsive non erano presenti anni fa) sia come la risultante di processi di precompilazione effettuati da programmi come Stylus, Sass etc;
- JavaScript, con l’aggiunta di altri 68Kb, sconta probabilmente gli effetti dell’advertising aggressivo e dell’uso massivo di widget per vari social network.
Perchè realizzare pagine web “leggere”
Come detto in apertura, pagine web più voluminose incidono sul portafoglio del webmaster (serve più banda) e necessitano di connessioni più performanti per essere caricate in tempi “tollerabili” dall’utenza – pochi secondi per essere precisi. Il portale Etsy.com ha ad esempio realizzato di aver aumentato la propria frequenza di rimbalzo di un 12% da mobile. La causa? 160Kb di troppo sulle immagini.
In secondo luogo Google esegue periodiche scansioni sul Web (abbiamo dedicato una guida agli algoritmi ed alle penalizzazioni Google) penalizzando i portali eccessivamente “pesanti”.
In terzo luogo ed in riferimento al primo punto, la diffusione ed il successo di estensioni per bloccare la pubblicità (tra le più celebri ad-blocker) dimostra lo scarso apprezzamento dei visitatori per qualsiasi forma di pubblicità (invasiva o meno).
Perchè non offrire allora un’esperienza di navigazione fluida e piacevole agli internauti? Il “rischio” è quello di aumentare il rank del sito, il numero di visitatori e di conversioni.