Non solo Smart Working: alcune idee per la digitalizzazione

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La situazione di disagio dovuta al Coronavirus continua anche se il livello di emergenza è, attualmente, diminuito rispetto ai mesi di marzo, aprile e maggio. Le esigenze hanno portato molte aziende a “coprirsi” anche in caso di eventuali nuovi lockdown ma anche per aumentare il livello di digitalizzazione, pratica già necessaria in tempi normali.

In alcuni paesi, ad esempio, già si parla di Smart Working perpetuo da parte dei lavoratori. Questo è l’esempio della banca Schroders di Londra, in cui è già stato annunciata l’intenzione di far lavorare da remoto tutti i dipendenti anche una volta finita l’emergenza sanitaria. Dal lato opposto, però, ci sono anche tante piccole realtà imprenditoriali che si sono trovate davanti ad una crisi senza precedenti che le ha costrette a cessare le attività ed impossibilitate a implementare il Telelavoro per i propri dipendenti a causa della scarsa utilità di questa soluzione.

Ci sono poi altre attività che durante la pandemia globale si sono ritrovate davanti ad opportunità impensate prima che quest’ultima irrompesse prepotentemente sulla scena, sono quelle aziende che già da prima avevano un grande potenziale digitale ma, in alcuni casi, ancora inespresso.

Tra esse ci sono quelle che si sono giustamente rivelate essenziali durante la crisi sanitaria, come ad esempio tutto il settore sanitario, quello dei supermercati e quello delle vendite online. Fra esse, magari più in altri stati piuttosto che in Italia, possono essere aggiunte anche quelle realtà che già prevedevano pratiche di Smart Working ma che hanno avuto comunque modo di dare una ulteriore spinta ad una digitalizzazione che aumentasse ancora di più la loro produttività. Molte di esse, infatti, non si sono accontentate ed oggi stanno facendo tutto ciò che è possibile per andare incontro ancora di più alle esigenze del mercato.
Anche le case farmaceutiche, quantomai necessarie sin dall’inizio della pandemia, stanno già implementando nuovi macchinari basati sull’Internet of Things, ovvero sistemi che possano immagazzinare dati dei pazienti direttamente su apparati di storage che poi verranno messi istantaneamente a disposizione dei medici.

Ci sono poi quegli ambiti aziendali che si sono trovati a fronteggiare costi elevatissimi senza nessuna entrata. Per comprendere meglio questo gruppo basta pensare alle palestre, alle quali la prolungata chiusura senza il blocco degli affitti ha provocato ingenti perdite. In questo caso è possibile seguire l’esempio di alcune realtà aziendali che hanno pensato di aumentare gli sforzi, come ad esempio le case automobilistiche, per fornire soluzioni più all’avanguardia ai potenziali clienti, come le console all’interno dei veicoli e collegamenti IoT.
Le attività per il fitness, invece, potrebbero cercare di fare business noleggiando le attrezzature più maneggevoli a prezzi calmierati ai propri abbonati fornendo anche video-lezioni in diretta a coloro che non intendono rinunciare all’allenamento seguito da un personal trainer.

Ci sono poi le aziende che già per loro natura erano attrezzate per la gestione del lavoro da remoto e che, comunque, hanno dovuto fare solo piccoli aggiustamenti senza dover accelerare in modo particolare. È il caso del food delivery, campo nel quale sono state implementate pochissime modifiche già nei primissimi giorni di lockdown, adattandosi alle direttive che vietavano il contatto tra il rider ed il cliente. Questi ambiti infatti disponevano già di App mobile e di portali online all’avanguardia che consentivano di scegliere tutto quanto senza dover mai comunicare direttamente coi ristoranti.

Da questi pochi esempi si può capire come digitalizzare la propria impresa non sia una sorta di “tabula rasa” che costringe a ricostruire tutto in tempi brevi ed a costi elevati. Spesso si tratta di potenziare soltanto alcuni segmenti strategici o pensare nuove idee, così come potrebbe essere salutare, ad esempio, il passaggio a tecnologie Cloud, il miglioramento della customer experience e della comunicazione dei propri prodotti. Questi accorgimenti sono di vitale importanza a prescindere dall’emergenza poiché, come spesso si è detto in questo blog, il Covid è stato solo un evento che ha costretto ad anticipare tendenze che già erano in programma da tempo.

 

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