Chi segue con una certa costanza Hosting Solutions o il blog ufficiale avrà sicuramente notato l’avvio di un ciclo di seminari dedicati alle campagne marketing via email (DEM).
In attesa del terzo appuntamento di lunedì 13 Giugno (iscrizione gratuita qui), dedichiamo il post di oggi ad una serie di consigli utili a non compromettere la reputazione di un brand: email poco chiare o di bassa qualità possono facilmente attirare segnalazioni varie di spam mentre l’inserimento forzato di un indirizzo utente a denunce di email abuse. Ecco come agire.
Utilizzare liste di sottoscrizione proprie
Non è difficile trovare in Rete liste di indirizzi email in vendita e teoricamente compatibili con il target di riferimento dell’azienda. Per evitare qualsiasi problema conviene naturalmente puntare sulla promozione della newsletter nei propri canali social ed affini, in modo da creare un nostro elenco di sottoscrittori che desidirino effettivamente ricevere email promozionali ed aggiornamenti vari.
Registrazione in due passaggi
Un altro accorgimento fondamentale è quello di adottare una procedura di registrazione in due passaggi. Il motivo è presto detto: con un solo passaggio chiunque è in grado inserire un indirizzo di posta elettronica a caso (anche falso). Con la procedura in due passaggi sarà invece inviata una mail di conferma all’indirizzo inserito e solo mediante l’apertura di un link riportato al suo interno si entrerà a far parte della lista di iscritti.
Un mittente riconoscibile
Il campo in cui viene mostrato il mittente della newsletter deve riportare unicamente il nome dell’azienda o in ogni caso un nome che sia immediatamente riconosciuto come legittimo dai destinatari. Eviteremo così di far passare la nostra email per un classico messaggio di spam.
Email di qualità
E’ preferibile proporre contenuti che si rivelino utili per l’utenza. Nel caso in cui si voglia promuovere un nuovo servizio (inevitabile trattandosi di una newsletter) è bene non esagerare con i toni sensazionalistici o da televendita.
Frequenza degli invii.
E’ opportuno moderare il numero di invii giornalieri e settimanali (se possibile non andiamo oltre i due invii settimanali). Inondare di messaggi gli iscritti significa essere identificati come i classici spammer di turno, situazione controproducente per la reputazione dell’azienda.
Disiscrizione intuitiva
La perdita di un iscritto è sicuramente un evento spiacevole per chi si occupa di realizzare e spedire newsletter. Trattandosi tuttavia di un qualcosa di inevitabile ed anche fisiologico (è naturale che si alternino periodi di crescita e flessione), è importante rendere il processo di cancellazione dalla lista semplice ed intuitivo. E nel caso in cui l’utente non riesca a compiere l’operazione, è consigliato fornirgli supporto diretto per assecondare le sue disposizioni.