Mercato telematico per le PA: com’è andato il primo semestre 2024

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Le Pubbliche Amministrazioni italiane hanno a loro disposizione ormai da diverso tempo una serie di strumenti multimediali utili ad effettuare acquisti, ordini, richieste di servizi e prestazioni di ogni genere. Tra i vari sistemi di e-procurement, termine anglofono che significa approvvigionamento di tipo elettronico, ci sono il già noto MePA, le Convenzioni, gli Accordi Quadro ed il Sistema Dinamico di Acquisto (SdaPA). Negli ultimi giorni di luglio il Consip, società partecipata del Ministero dell’Economia che gestisce i portali per gli acquisti delle pubbliche amministrazioni, ha diffuso un breve report sulle percentuali di utilizzo dei sistemi telematici nel primo semestre del 2024 e dell’ammontare in Euro degli ordini.

Partendo dai dati generali vediamo che a tutto giugno di quest’anno il quantitativo di ordini tramite i sistemi di e-procurement ha avuto un valore oltre i 13 miliardi di Euro, cifra che supera del 2% quella raggiunta dopo il primo semestre del 2023. Se la tendenza si confermasse, sostiene Consip, al termine dell’anno verrebbe totalizzata una cifra di oltre 27 miliardi per un risparmio pari a 4 miliardi di Euro. Va giustamente ricordato, in questo caso, che per quel che riguarda il MePA, ovvero uno degli strumenti principe di e-procurement, sarebbe dovuto diventare obbligatorio per tutti gli importi dal 1 gennaio 2024, cosa che poi non si è del tutto concretizzata vista la deroga per gli importi sotto i 5000 Euro fino, almeno, al settembre dell’anno in corso.

Procedendo sistema per sistema, Consip spiega come gli strumenti più usati siano le Convenzioni e gli Accordi Quadro, considerati come unico strumento, che totalizzano cifre oltre i 5,4 miliardi di Euro. Il vantaggio di questi sistemi è rappresentato dalla semplicità dei contratti già predisposti che a loro volta fanno risparmiare molto tempo agli enti che li utilizzano. Passando al MePA, vediamo come quest’anno abbia portato a 4,2 miliardi di Euro di ordini sotto soglia e per finire troviamo SdaPA, piattaforma dove le PA pubblicano in autonomia i loro bandi di gara, con 1,2 miliardi di Euro.

Vanno bene anche i cosiddetti “contratti pronti all’uso” disponibili per le PA, che arrivano a quota 18,3 miliardi di Euro nel primo semestre 2024 e sono disponibili per le più disparate aree, come sanità, la mobilità, l’energia e quant’altro. Le iniziative di gara pubblica bandite nei primi sei mesi di quest’anno sono arrivate a quota 45, con un valore pari a 5,8 miliardi. Le iniziative di gara assegnate invece sono state 30 per un valore pari 2,3 miliardi di Euro. Per quel che concerne la gestione economica, Consip spiega che nel primo semestre 2024 è stato registrato un valore di produzione che ha sfiorato i 50 miliardi segnando anche un aumento quasi del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con un risultato operativo di 10,5 miliardi ed utile superiore a quello dello scorso anno per il 10%.

Le amministrazioni attualmente abilitate agli acquisti digitali di prodotti e servizi sono arrivate a quota 14.000 insieme a 120.000 centri di spesa, mentre le imprese abilitate alla vendita sui mercati online o che si sono aggiudicate gare sono arrivate a oltre 200.000 unità, delle quali il 95% è costituito da PMI e micro imprese. Questi dati confermano, da un lato, i passi avanti che ogni anno vengono fatti verso una maggiore digitalizzazione di tutto il paese ma anche della voglia delle imprese di mettersi a disposizione ed accreditarsi, seguendo lunghi iter, per erogare servizi o prestazioni. Dall’altro lato esiste anche una grossa spinta data dal PNRR, che ha una grossa voce in capitolo per quel che riguarda il rinnovamento fortemente necessario delle PA e che quindi contribuisce alla crescita degli indicatori. Vedremo se il secondo semestre dell’anno in corso riserverà qualche sorpresa o se confermerà l’andamento dei primi sei mesi.

 

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