Il portale ServerWatch ha recentemente analizzato gli ultimi dati pubblicati da IDC e Gartner (note aziende di consulting/ricerche di mercato etc.) relativi al mercato dei server, oltre ad evidenziare una serie di trend globali e “particolari”, vediamo nel dettaglio quali.
Prima di tutto, afferma il redattore Sean Michael Kerner, il mercato è destinato a crescere grazie all’affermazione di nuovi workload/servizi e le acquisizioni crescenti di hardware da parte di grandi compagnie e cloud vendor (AWS, Google etc.). I vendor di tecnologia (server etc.), da parte loro, sono perfettamente consapevoli che IA, Internet delle Cose e 5G porteranno ad inediti scenari e stanno spingendo le proprie ricerche in molteplici direzioni.
Ed in questa fase di transizione emerge chiaramente il secondo trend globale evidenziato da Sean, l’affermazione delle unità SSD su quelle meccaniche. Gli hard disk (HDD) restano per il momento imbattuti nel rapporto “$ per gigabyte” ma il divario si sta rapidamente assottigliando, come dimostrano anche i prezzi di listino del segmento consumer: un’unità SSD da 500GB (500MB/s in lettura e scrittura circa) di fascia media ed attualmente venduta a 60-70€, solo dodici mesi fa, ne valeva almeno il doppio.
Il terzo trend globale riguarda gli equilibri di potere all’interno dell’ecosistema x86 e tra il mondo x86 ed ARM, unico potenziale competitor sulla scena. Come risaputo, le proposte Intel x86 hanno conquistato il mercato molti anni prima che il cloud irrompesse sulla scena – e da quella posizione privilegiata è stato poi abbastanza semplice “impadronirsi” dei data center. Le ultime rilevazioni non rivoluzionano più di tanto il quadro generale ma le difficoltà incontrate da Intel (vulnerabilità varie dei processori, ritardi nell’affinamento dei processi produttivi bloccati da diverso tempo a 14nn) ed il positivo momento di AMD potrebbero invertire la tendenza. E per quanto riguarda “l’ultimo arrivato” ARM, sebbene sia una previsione ormai ripetuta da qualche tempo, il 2019 potrebbe essere l’anno decisivo – come vedremo nel paragrafo successivo.
Trend “particolari”: server market share e CPU server market share
Alla fine del 2018 le spedizioni complessive dei server hanno toccato le 3 milioni di unità (IDC, 3.5 mln per Gartner) per una crescita su base annua pari al 5% (IDC, +8.5% per Gartner). Le entrate oscillano invece tra i 21.9 miliardi di dollari (+17.8% su base annua, Gartner) ed i 23.6 mld (+12.6% su base annua, IDC).
I rapporti di forza tra i principali vendor sono rimasti invece invariati con DELL che, sia per IDC che Gartner, conquista la vetta in merito a spedizioni complessive ed entrate – segue a breve distanza HPE. Nel corso dell’anno, sottolinea il redattore, HPE tenterà prevedibilmente di sottrarre preziose quote di mercato al leader DELL.
La corona di architettura dominante va, senza troppe sorprese, alle soluzioni x86 con un giro d’affari pari a 21.1 mld (+18.7% su base annua, IDC). ARM ed altri competitor minori si fermano a quota 2.5 mld. Nel 2019, prosegue Sean Michael, è lecito aspettarsi la diffusione delle CPU Intel Xeon (famiglia Cascade Lake a 14nm) nei data center di tutto il mondo.
AMD, sebbene relegata dai numeri al ruolo di eterna seconda, è attualmente in una posizione di vantaggio tecnologico rispetto ad Intel: i processori EPYC (10nm) sono infatti in grado di reggere il confronto ed anche superare i blasonati Xeon a 14nm, ma ad un prezzo molto più competitivo – il che ha attirato l’attenzione di importanti vendor quali HPE e DELL che li implementeranno a breve nel proprio listino. E nel corso del 2019 AMD presenterà i nuovi processori a 7nm (nome in codice “Rome”), versioni rifinite delle ottime CPU EPYC in grado di mettere ulteriormente sotto pressione Intel.
ARM è l’ultima arrivata sul mercato dei server e sta cercando di affermarsi, con poco successo, presso le grandi compagnie ed i cloud vendor, un compito tutt’altro che semplice. In suo aiuto potrebbe però arrivare AWS che, da quanto emerso negli ultimi mesi, è intenzionata ad ampliare l’utilizzo di CPU ARM nella propria piattaforma cloud pubblica (una CPU ARM custom, Graviton, è già utilizzabile con le note istanze EC2 AWS). Un assist non trascurabile da parte del leader del settore IaaS che ARM dovrà sfruttare nel migliore dei modi.
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