Mercato Domini: il Global Domain Report 2023

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Come ogni anno, anche per il 2023 è uscito il report globale sul mondo dei domini pubblicato da InternetX e Sedo.com contenente tutti i dati sulle registrazioni suddivise per diverse zone del mondo oltre a tutti i trend del 2022 e quelli previsti per l’anno appena iniziato. L’anno, seguendo l’analisi fatta dagli esperti, è stato segnato per l’uscita dal periodo pandemico ma anche per l’inizio dell’invasione in Ucraina, che ha portato ad un aumento dell’inflazione in diversi paesi e la conseguente flessione della spesa dedicata al digital facendo scendere anche l’indotto generato dai domini.

Questo lo si vede anche dai primi dati globali, che mostrano 349,9 milioni di domini registrati, un dato in calo del 4% rispetto all’anno precedente, calo piuttosto brusco ma che riflette proprio la fine del boom del digitale avvenuto nel 2020 e 2021. I domini più interessanti in uscita nel 2023, tra i tanti che verranno lanciati, sono sicuramente il .IT.COM, il .BOT e il .CHANNEL, che sicuramente daranno modo a tante realtà di creare portali dedicati a contenuti multimediali o ad argomenti collegati con l’Information Technology.

La top10 dei domini per il 2022 è composta ai primissimi posti, come vediamo ogni tre mesi anche nei report Verisign, dal .COM, il .TK, il .CN ed il .DE. Di seguito possiamo anche notare la classifica unitamente alle oscillazioni da un anno all’altro.

Come si può notare, nell’ultimo anno sono aumentate le registrazioni di tutti i domini presenti in top10 tranne che per il .NET, che ha un sorprendente calo del 2,2%. La crescita maggiore invece è quella dei .GA, ovvero del registro del Gabon, pari ad oltre il 30% e quella del .CN, che nonostante le tante registrazioni cresce ancora del 18%. La classifica, invece, di quelli che sono definiti Legacy TLDs, ovvero le estensioni presenti sin dagli albori dell’era di internet, è composta ovviamente dal .COM ed il .NET ai primi due posti seguiti dal .ORG a 10,6 milioni di registrazioni, il .GOV a 0,9 milioni ed il .EDU a 0,8 milioni. Tutte insieme, queste estensioni Legacy sono più della metà di tutti i domini registrati al mondo.

Spostandoci sui soli ccTLD, ovvero i codici dei vari paesi del mondo, troviamo come abbiamo già visto il .TK di Tokelau al primo posto seguito dal .CN ed il .DE, tutti con percentuali superiori al 10% su scala globale. Il perché della registrazione massiva di domini .TK o dei tantissimi altri provenienti da registri africani è da imputare alla gratuità della registrazione stessa ed alla mancanza di controlli sui portali aperti. Ciò ovviamente favorisce il proliferare di portali o URL malevoli.

Nell’ultimo anno, tutte le estensioni riferite agli stati del mondo presenti nella top20 risultano essere aumentate in registrazioni a parte due, ovvero il .EU ed il .PL, mentre l’exploit più grande è sicuramente quello del solito .GA e quello del .ML (Mali), cresciuti di una percentuale oltre il 30%, seguiti a ruota dal .GQ (Guinea Equatoriale) che è salito del 24% circa. Al di fuori del continente africano si segnala una grandissima salita dei domini .AU, che durante il 2022 sono diventati disponibili anche fuori dall’Australia.

Nel solo continente europeo le estensioni degli stati interni più registrate risultano attualmente essere il .DE ed il .UK con la prima delle due in netto vantaggio su tutte le altre. Il nostro .IT è invece attualmente a metà classifica seguito, tra gli altri, dalle estensioni .ES e .BE. La crescita maggiore in questa particolare top10 è quella dell’estensione .FR, salita del 4%, mentre sale dell’1,8% il .CH.

Interessante invece vedere il focus sugli ngTLDs, ovvero le estensioni di ultima generazione, che nella top10, come visto nell’ultimo report di Verisign vedono in testa il .XYZ seguito dalle estensioni .ONLINE e .TOP.

Come si può vedere, la crescita anno dopo anno di questi domini è tutta a percentuali elevate tranne che per le estensioni .VIP, che fanno registrare un calo quasi del 20%. Un altro punto di estremo interesse che emerge dal report è invece quello dell’ubicazione delle registrazioni di questo genere di domini, che vede al primissimo posto la Cina e l’Asia come continente, seguiti dagli Stati Uniti. Il primo paese europeo con il maggior peso nelle registrazioni delle estensioni di nuova generazione è invece la Germania, che conta per un 2,2% sulla quota globale.

Passiamo adesso ad un breve focus sui dati più economici forniti da InternetX, per vedere ad esempio la stima dei domini più cari al mondo. Al primo posto c’è il dominio carinsurance.com, che ha un costo attuale di circa 40 milioni di dollari, seguito da vacationrentals.com che invece viene stimato 28 milioni di dollari. Nella top10 hanno un posto molto alto anche i domini generici riferiti al mondo erotico. In linea generale, comunque, gli ambiti che fanno salire maggiormente i prezzi sono proprio quelli del turismo e quelli della finanza.

Le vendite di domini più redditizie del 2022 sono state infine quella del dominio che è costato di più a chi l’ha acquistato, ovvero call.com, che è stato venduto per ben 1.6 milioni di dollari. Per dare la misura della grandezza di questa compravendita basta pensare che nel 2022 il secondo dominio più caro è stato yachts.com che è stato venduto per 600mila dollari. Quello che riserva il 2023 ovviamente è ancora tutto da definire, ma il mercato si muove velocemente e nel corso dell’anno vedremo le possibili direzioni.

 

Per scaricare tutto il report: 1