Molto spesso su questo blog è stato trattato il tema dell’importanza della digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni così come del diverso modo di approvvigionamento dei servizi per il cittadino. Nel maggio scorso abbiamo trattato ad esempio la crescita dei servizi di E-Procurement forniti da Consip agli enti pubblici, che negli ultimi anni stanno crescendo sia dal punto di vista della quantità degli strumenti sia per gli effettivi acquisti da parte di comuni, scuole, partecipate e quant’altro.
Tra gli strumenti più importanti c’è sicuramente il MePA, il portale di “Acquisti in rete PA” che serve da tramite tra le aziende che erogano o forniscono beni e servizi e gli enti pubblici che vi si approvvigionano, in una parola sola, il cosiddetto B2G (Business to Government). La vendita tramite MePA non è accessibile a tutti, poiché è necessario rispondere ad una serie di qualifiche piuttosto stringenti che servono appunto ad accreditarsi. Sorvolando tutte le note positive dell’introduzione del MePA, avvenuta nel 2003 ma con un discreto successo arrivato solo negli anni più recenti, è tempo ora di vedere quali sono state le novità dell’anno e quali aspettarsi per il prossimo futuro, con uno sguardo anche sulle cose che potrebbero ancora essere modificate in meglio.
La novità più recente è sicuramente l’entrata in vigore a partire dal 1 luglio 2023 del nuovo Codice degli Appalti, seguito alla modifica di un anno fa di tutta la strutturazione interna del MePA, che nel maggio 2022 è stato letteralmente rivoluzionato per farlo diventare maggiormente intuitivo per coloro che vi devono operare. Le novità che vennero accolte con maggiore entusiasmo furono al tempo le semplificazioni di tutto ciò che riguarda le negoziazioni, i cui strumenti avevano ricevuto diverse migliorie assieme al rivoluzionamento in meglio delle categorie merceologiche. Su quest’ultimo punto si era dibattuto a lungo durante gli anni di attività della vecchia piattaforma, nella quale l’inserimento di un nuovo articolo risultava difficoltosa proprio per la nebulosità delle categorie in cui inserirlo. Quella che è stata aggiunta è la possibilità di cercare i CPV, ovvero i codici di classificazione degli articoli. Una volta trovato il suddetto codice è diventato più semplice anche avviare le negoziazioni utilizzando l’apposito tasto.
Altri strumenti molto interessanti entrati a far parte del nuovo MePA, come il confronto più semplice tra tutti i preventivi a disposizione e i due nuovi strumenti per la negoziazione che si sono aggiunti a quelli già presenti, ovvero la Trattativa Diretta e la RdO (Richiesta di Offerta): la RdO semplice e quella evoluta.
Arrivando invece alle novità più recenti, facciamo un salto di oltre un anno per parlare di ciò che è successo a giugno 2023, quando tutte le oltre 120.000 imprese presenti sul MePA si son trovate ad aggiornare le dichiarazioni riguardanti le gare e all’abolizione delle sanzioni per i fornitori. L’unica pena prevista era, chiaramente, l’esclusione dal MePA in caso di mancato aggiornamento delle dichiarazioni come richiesto. Chiaramente in questo quadro di aggiornamento ci sono stati effettivi miglioramenti ma mancano ancora alcune caratteristiche che contribuirebbero a rendere ancora più facile l’utilizzo della piattaforma. Innanzitutto si patiscono ancora malfunzionamenti e scarsa rapidità, un elemento che molto spesso fa pensare ad errori di utilizzo ma che in realtà è dovuto a problematiche interne in via di risoluzione. Inoltre, in molti casi anche il Catalogo è di difficile fruizione e non si riescono a trovare correttamente prodotti e servizi, invogliando gli enti ad utilizzare le trattative dirette. Vedremo anche da questo punto di vista se l’intenzione di Consip è proprio quella di indirizzare verso le trattative o se verrà dato maggior peso anche al catalogo.
Fonte: 1