
Dopo moltissimi mesi di annunci, smentite, trattative e tentennamenti, nei giorni scorsi è stato “salvato” il sistema di identità digitale SPID, ormai diffusissimo in tutto il paese e che, fino a poco tempo fa, sembrava in via di dismissione. Le problematiche principali erano quelle legate a due fattori, ovvero quello economico, in quanto le convenzioni hanno un costo elevato che poi va spartito tra i vari provider, mentre l’altro è operativo, visto che già da tempo sembra che lo stato italiano abbia deciso di puntare più sulla Carta d’Identità Elettronica (CIE).
Come una sorta di fulmine a ciel sereno, invece, in data 8 ottobre è stato annunciato il tanto agognato rinnovo delle convenzioni coi provider dei servizi SPID, arrivato mediante l’accordo tra Assocertificatori, AgID e Dipartimento per la Trasformazione digitale. Il prolungamento è sostanzioso, ovvero quinquennale, ma con possibilità di ulteriore proroga di 36 mesi, con grande soddisfazione delle parti in causa. Questa conferma si inserisce giustamente in un solco ormai tracciato per anni, che ha portato a una quantità elevatissima di identità SPID attivate (ad oggi sono 41 milioni) e soprattutto un utilizzo molto più frequente rispetto a quello che gli italiani fanno della propria CIE. Nel comunicato ufficiale di AgID si possono leggere ovviamente le parole di soddisfazione anche di Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che parla di grande passo verso il consolidamento dei sistemi digitali di identità, oltre che di un rafforzamento del percorso che porterà al già noto IT Wallet. Questo avverrà sia rafforzando la CIE che lo SPID, una unione che farà arrivare ad un modello unico e integrato negli standard europei.
Proprio il rafforzamento della CIE resta una misura centrale, vista anche la netta predominanza nazionale degli accessi effettuati con SPID, che stando ai dati sono oltre il miliardo nel 2024 e 650 milioni solo nella prima metà dell’anno in corso. Inoltre, viene specificato che vengono attivati mediamente 52mila SPID a settimana, quindi la tendenza non è neanche al ribasso. C’è da specificare tuttavia anche qualcosa che gli esperti probabilmente minimizzano, ovvero la quantità di identità rubate o fasulle attivate mediante campagne phishing come quelle che raccontiamo anche su questo blog con una certa frequenza. Fatto questo distinguo è comunque importante dire che l’Italia è anche uno dei paesi più avanti a livello europeo per quel che riguarda i sistemi di identità digitale. Oltretutto, anche in Italia il sistema SPID gode di una certa fiducia, dopo che per anni si è dimostrato un sistema oggettivamente molto sicuro e che può essere preso a modello per la protezione degli utenti finali e dei loro accessi privati a sistemi come quelli previdenziali o fiscali.
Nelle richieste avanzate dalle parti che si sono accordate per il prolungamento della convenzione è stata centrale, da parte dei fornitori di identità, la questione economica, legata soprattutto agli investimenti che sono stati fatti ed anche dalle misure operative. Tutti questi fattori sono saliti di valore sin dall’inizio del rilascio di SPID, e per avere un’idea della necessità crescente del servizio non c’è bisogno di grossi sforzi di memoria, basta tornare al periodo pandemico, durante il quale il numero di identità digitali schizzò a numeri mai visti. Per aumentare ancora questi numeri, in sede di accordo si è anche sottolineato il bisogno di aumentare le aree di utilizzo di SPID, pertanto di aggiungere la possibilità di incrementare i soggetti attivabili, come i professionisti e soprattutto le aziende. La competenza consolidata del nostro paese sul tema delle identità digitali le permette di essere una sorta di capofila anche in UE per quel che riguarda il percorso di tutti gli altri stati, che nei prossimi anni dovranno avere un ambiente unico, il già noto EUDI (European Digital Identity Wallet).
In attesa di tutte le novità già annunciate per i prossimi mesi e relative a App IO e quindi IT Wallet, come ad esempio la possibilità di inserire anche, tra gli altri documenti personali, ISEE, diplomi, lauree, certificati di residenza e tessere elettorali, la notizia della prosecuzione della convenzione per SPID è sicuramente positiva, anche se verrà accompagnata all’inserimento o l’innalzamento delle tariffe per le attivazioni, che comunque non saranno sicuramente proibitive.