Per chi si avvicina per la prima volta a Linux, capire quale ambiente desktop utilizzare non è un compito semplice. Il sistema opensource offre infatti decine e decine di soluzioni spaziando da quelle più familiari (magari simili a Windows ed OS X) a quelle più “criptiche” ed adatte ad utenti esperti. Nel post di oggi vediamo di darvi alcuni consigli per scegliere l’interfaccia più adatta alle vostre esigenze, buona lettura.
Stile classico o innovativo?
Nella prima categoria rientrano gli ambienti desktop MATE ed xfce: l’interfaccia, a livello puramente estetico, non è elaborata ma risulta abbastanza “prevedibile” e quindi facile da interpretare, anche per chi proviene da altri sistemi operativi – abbiamo infatti un’area di lavoro, alcuni pannelli ed un menu. Chiunque abbia familiarità con i computer non avrà problemi.
L‘innovazione rompe i classici schemi cambiando le carte in tavola. E’ possibile personalizzare tali ambienti rendendoli più simili ad un desktop classico ma resteranno meno prevedibili dei precedenti. GNOME e KDE appartengono a questo secondo gruppo.
Launcher o spazio di lavoro esteso?
Se il desktop è inteso come semplice organizzatore di collegamenti per lanciare vari programmi, è consigliabile orientarsi su Unity ed LXDE. Per coloro che vedono il desktop come parte di un’ecosistema suggeriamo invece GNOME, MATE o Cinammon.
Desktop vuoto o affollato?
Nel primo profilo rientrano gli utenti che preferiscono mantenere un desktop ordinato con il solo sfondo ed un numero esiguo di icone (o completamente vuoto): GNOME e Unity sono gli ambienti da provare. Per coloro che aggiungono widget, collegamenti e varie tipologie di file si consiglia invece MATE, Cinnamon o KDE.
Schermo intero o multitasking?
Gli utenti che utilizzano una o due applicazioni contemporaneamente dovrebbero orientarsi su Unity. Il multitasking è possibile anche in questo ambiente ma le modalità con cui viene gestito possono confondere. Per coloro che utilizzano più applicazioni ed effettuano frequenti passaggi durante l’attività lavorativa andrà bene qualsiasi altro ambiente menzionato in questo post.
La lista di consigli termina qui, se volete avere una panoramica delle principali distribuzioni Linux del momento vi invitiamo a consultare questa precedente serie di post.