Linux Mint: l’alternativa ad Ubuntu? – 2

Linux Mint - MintMenu

Nel post di giovedì  abbiamo iniziato a parlare di Linux Mint e della sua crescente popolarità online. L’approccio moderatamente user friendly adottato dal team che supervisiona la distribuzione, la rende interessante per utenti alle prime armi e coloro che provengono da ambienti Windows.

Il confronto diretto con Ubuntu potrà sembrare azzardato ma l’editorialista del portale Datamation ha deciso di testare l’ultima release di Mint per verificarne le reali potenzialità e capire se sia in grado o meno di sostituire la distribuzione Canonical.

Le applicazioni di Linux Mint

Il tester ha menzionato le applicazioni che più hanno attirato la sua attenzione per semplicità d’uso e funzionalità offerte, ad esempio mintUpload. Si tratta in sintesi di un semplice upload manager che, dopo avere memorizzato i dati di un account FTP (supporta anche SFTP ed SCP), consente di posizionare sul desktop una o più “aree di upload”: ogni file trascinato nell’area appena creata (finestre trasparenti liberamente ridimensionabili) sarà automaticamente caricato online.

mintBackup è un’altra app che, come suggerisce il nome, ha il compito di creare copie di backup. L’editorialista osserva che l’applicazione ricorda molto da vicino la controparte Ubuntu Deja Dup riuscendo tuttavia ad offrire qualcosa di più, ovvero il backup delle applicazioni: il pregio di Mint risiede non tanto nella funzionalità (tutt’altro che inedita) quanto nella semplicità con la quale è possibile compiere l’azione di ripristino.

mintStartup è l’applicazione alla quale è destinata la terza menzione d’onore. Rispetto ad altre distribuzioni, Ubuntu inclusa, stabilire quali app debbano essere lanciate all’avvio del sistema è molto semplice: basta aprire la finestra di dialogo ed indicare l’app desiderata.

Valutazione finale

Mint risulta sicuramente migliore di Ubuntu per quanto riguarda la rifinitura generale dell’interfaccia e la fluidità (flow) delle task – l’utente è quasi sempre in grado di orientarsi tra i vari menù senza fermarsi per capire meglio cosa fare/dove andare.

Bisogna invece segnalare alcune problematiche non trascurabili soprattutto per chi è intenzionato ad utilizzare Mint su portatile: prima di tutto l’ impossibilità di inserire in fase di installazione TLP (per la gestione delle opzioni di risparmio energetico), senza il quale l’autonomia del laptop è estremamente ridotta. In secondo luogo la possibilità di disattivare il touchpad quando si utilizza la tastiera presenta varie lacune (Mint) o è addirittura assente (Ubuntu). Mancanze che consigliano l’impiego di Mint, anche per coloro che venissero da ambienti Windows, di restare su PC Desktop.