Linux è un OS versatile capace di adattarsi tanto alle esigenze di un sysadmin quanto a quello di un ufficio o di un utente privato. Linux Mint, di cui è stata rilasciata la versione 19 nel mese di luglio, è sicuramente una delle varianti più apprezzate, tanto da essere posizionata al secondo posto nella classifica stilata dal portale Distrowatch.com (superata solo da Manjaro, dati aggiornati 15/7/2018).
Ma quali sono i punti di forza della distribuzione (o distro in gergo) Mint e cosa aggiunge la versione 19 rispetto alle precedenti? Lo ha cercato di spiegare l’editorialista di ZDNet che, sebbene sia un fan dichiarato, è stato in grado di evidenziare gli interessanti progressi ottenuti dal team di sviluppo: vediamo di riassumerli parlando inoltre delle novità principali.
- Fluidità e velocità su hardware non recente. In generale si tratta di una qualità intrinseca all’ecosistema Linux (in un precedente post si era parlato di distribuzioni a sistemi estremamente attempati), da sempre noto per essere meno esigente in termini di risorse di sistema e “potenza bruta” dell’hardware. L’editorialista parla ad esempio di un MacBook Air del 2015 (processore Intel i5 da 1.6Ghz e 8GB di RAM) in seria difficoltà con macOS High Sierra (settembre 2017), la penultima versione dell’OS Apple (Mojave è attualmente in beta e previsto per l’autunno). Windows 10, installato su un sistema desktop con Intel i7-4790 (quad core) e 16GB di RAM, è eseguito in modo abbastanza veloce ma non velocissimo. Mint 19, aggiunge, su un i7 ed 8GB di RAM (sistema del 2011) gira invece in maniera impeccabile ed estremamente veloce.
- Supporto a lungo a termine e buon comparto software. Mint 19 è basato sulla versione 18.04 di Ubuntu, che le garantisce quindi supporto a lungo termine, e si appoggia al kernel Linux 4.15.0-20. L’OS include già popolari programmi come LibreOffice 6.0, Firefox 51 e Thunderbird 52.8 ed utilizza un gestore per l’installazione dei pacchetti ancora più rapido grazie al supporto a Flatpaks (tecnologia per la gestione dei pacchetti).
- Cinnamon desktop. L’interfaccia desktop Cinnamon 3.8 è ancora più veloce, intuitiva e fluida (merito anche del GTK toolkit 3.22 implementato).
- Timeshift e aggiornamenti. L’introduzione di Timeshift consente, in caso di problematiche varie, di ripristinare l’OS al più recente snapshot di sistema. Ciò si riflette indirettamente sul gestore degli aggiornamenti (Update Manager), che applicherà ora tutti gli aggiornamenti disponibili al momento del suo utilizzo.
- Gestore dei file (browsing etc.). Nemo file manager, osserva l’editorialista, è ancora più veloce di prima: ciò diminuisce i tempi di trasferimento dei file verso altri network o periferiche esterne, quelli di visualizzazione dei file/cartelle contenuti nelle directory e delle ricerche. Queste ultime possono essere salvate in modo da accelerare la procedura nei successivi utilizzi.
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