Il portale Linux.com ha pubblicato di recente un post dedicato alle “distro” Linux più adatte ad essere eseguite su configurazioni hardware attempate (10-15 anni fa). Lo scopo principale di queste distribuzioni è quello di prolungare la vita di sistemi che, sebbene funzionanti, non sono più in grado di gestire esigenti OS come Windows 7 e successivi.
Grazie a Linux è invece possibile dare una seconda opportunità ai vecchi Pc trasformandoli in utili terminali di appoggio per l’esecuzione di classiche mansioni d’ufficio (creazione di documenti elettronici, invio di email) o semplice svago (ascolto di musica, navigazione su internet etc.). Continuate a leggere per capire quale è la più adatta alla vostre esigenze ed al vostro computer/laptop.
Linux Lite
Linux Lite si basa sull’ultima versione di Ubuntu LTS ed è molto popolare tra gli utenti che si avvicinano per la prima volta all’ecosistema Linux: oltre ad offrire un’interfaccia chiara ed intuitiva (si basa sull’ambiente desktop Xfce) include una suite completa di software che la rendono una perfetta soluzione “pronta all’uso”.
Nel pacchetto troviamo infatti VLC (riproduzione video ed audio), GIMP (modica delle immagini), LibreOffice (la versione open source di Office), Firefox, Thunderbird e molto altro. I requisiti di sistema minimi sono i seguenti:
- Processore 700Mhz
- 512MB di RAM
- Monitor VGA risoluzione 1024×768
- 5GB di spazio libero sul disco rigido
Bodhi Linux
Bodhi Linux è ugualmente basato sull’ultima versione di Ubuntu LTS. L’interfaccia adottata dalla distribuzione (ambiente desktop Moksha, a sua volta evoluzione dell’originale Enlightenment) è leggermente più complessa di quella vista su Lite ma, per le attività di tutti giorni, resta comunque abbordabile dagli utenti alle prime armi. I problemi sorgono quando si cerca di personalizzare il desktop ed emerge chiaramente la maggiore complessità di Moksha.
Bodhi Linux dispone di un un proprio app store (Appcenter) che, altro difetto della distribuzione, dovrà essere necessariamente usato per espandere il minimale portfolio di software inclusi nel pacchetto: Midori (web browser), ePad (modifica/creazione documenti elettronici) ePhoto (un visualizzatore di immagini) e pochi altri. Per quanto riguarda i requisiti minimi:
- Processore 500Mhz
- 256MB of RAM
- 4GB di spazio libero sul disco rigido
Puppy Linux
Puppy Linux è diverso dalle precedenti proposte perchè non si tratta di una singola distro ma bensì di una raccolta di distribuzioni che condividono gli stessi principi / linee guida e si dividono in: ufficiali (Slacko e Tahrpup, supervisionate dal team Puppy ed adatte ad ogni esigenza), create mediante il programma Woof (pensate sia per ogni caso di utilizzo che per esigenze specifiche), derivative o “puplets” (remaster supervisionate da alcuni mantainer e pensate per casi di utilizzo specifici).
La dotazione software allegata alle varianti ufficiali è scarna ma diretta conseguenza delle ridotte dimensioni dell’ISO (intorno ai 200MB). I requisti di sistema sono estremamente bassi:
- Processore 333Mhz
- 256MB di RAM
- 1 GB di spazio libero sul disco rigido (calcolando anche l’installazione di altre applicazioni non incluse)
Lubuntu
Lubuntu è una distribuzione basata su Ubuntu che si appoggia all’ambiente desktop LXDE. L’interfaccia grafica è intuitiva e la dotazione software è leggermente più nutrita delle precedenti proposte perchè comprende Audacious, Pidgin, Firefox, GNOME Mplayer, AbiWord, Gnumeric e molte altre applicazioni (anche in versione lite, quindi non eccessivamente pesanti per il sistema). Per quanto riguarda i requisiti minimi Lubuntu è “più esigente” delle altre distro, pur restando nell’ambito dell’hardware attempato:
- Processore Penitum 4 / Pentium M o AMD k8
- 512MB di RAM per l’esecuzione di applicazioni in locale, 1GB per app legate ad Internet (Youtube, Google Drive etc.)
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