Link building, le tendenze del 2014 racchiuse in un’infografica

I professionisti SEO e le aziende credono nel link building e incrementeranno i budget destinati a questa tipologia di attività per la promozione sul Web

Per quanto in passato qualcuno avesse decretato la morte dell’attività del link building, paragonata a volte a un mero scambio link, in realtà questa pratica SEO non solo è ancora molto in voga, ma rappresenta una delle attività più cruciali di ottimizzazione di un sito e Web marketing.

E a dimostrazione dell’importanza del link building, Skyrocket ha pubblicato, come ogni anno, un report relativo alle tendenze del 2014 di questa attività.

I risultati puoi vederli direttamente nell’infografica che ti propongo qui sotto.

Link building, le tendenze del 2014 racchiuse in un’infografica

Come puoi notare tu stesso, i risultati statistici sono stati elaborati attraverso le interviste condotte a 315 persone che hanno partecipato all’indagine. Di queste, il 37 percento era un consulente di agenzia, l’8 percento un consulente freelance, il 13 percento era titolare di attività operante in ambito SEO e marketing, il 12 percento era titolare di attività in ambito non marketing e, infine, il 30 percento era SEO manager.

Alla domanda sul budget dedicato all’attività del link building, queste persone hanno risposto citando una spesa complessiva compresa fra 0 e 1000 dollari e fra 1000 e 5000 dollari nel 20 percento dei casi, fra 5000 e 10 mila dollari nel 23 percento dei casi e fra i 10 e i 50 mila nel 37 percento rimanente.

Rispetto al report del 2013, quindi, si è assistito a un incremento del gruppo che spende fra i 10 e i 50 mila dollari in link building, a cui sembra si siano uniti quel 10 percento che all’epoca spendeva oltre 50 mila dollari in questa specifica pratica SEO.

Queste soglie di spesa rappresentano fino a un quarto dell’intero budget SEO per il 27 percento degli intervistati, fino a metà del budget per un altro 27 percento degli intervistati, fino a tre quarti della spesa SEO per il 40 percento dei partecipanti e fino al 100 percento dell’intero budget SEO per il 7 percento degli intervistati.

Le migliori e le peggiori pratiche di link building

Inoltre, l’81 percento degli intervistati dichiara di aver comunque incrementato il budget destinato al link building, contro un 19 percento che afferma di aver taglio fondi a questa attività.

Il futuro del link building sembra comunque roseo, con circa il 73 percento degli intervistati che conferma l’aumento di budget per i prossimi 12 mesi, contro un 27 percento che invece prevede ancora ulteriori tagli.

Interessante, poi, la sezione dedicata alle tattiche di link building ritenute più valide e più pericolose. Circa 69 voti su 315 intervistati riportano i contenuti come la migliore tattica di link building, seguiti da 47 persone che sostengono la promozione con infografiche e 38 intervistati che prediligono i guest post. Meno efficaci ma comunque utili, invece, le directory di articoli (scelte come le meno efficaci da 50 votanti su 315), i social bookmark (secondo 38 intervistati) e i link sui forum (per 35 intervistati).

La strategia considerata più pericolosa ai fini di una campagna di link building è quella basata sui link a compenso.

Comunque sia, gli obiettivi dichiarati dalla maggior parte degli utenti è di ottenere link nelle pagine di maggiore interesse per il proprio business, evitando, ovviamente, di diventare vittima delle penalità di Google.