Link building, cos’è e quali sono le direttive di qualità

Se sei un webmaster o uno specialista SEO avrai certamente sentito parlare di link building. Non tutti sanno esattamente di cosa si tratti e soprattutto il dubbio amletico che esiste da sempre è relativo alla bontà di questa pratica SEO.

In molti infatti si chiedono se effettuare operazioni di link building sia necessario per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca o se si rischia di ottenere più effetti negativi che benefici.Link building, cos’è e quali sono le direttive di qualità

Ed è curiosa la risposta in merito a questo quesito data dallo specialista di Google John Mueller che in una sessione live su Google+ invita i webmaster a evitare di focalizzarsi sulle operazioni di link building.

Prima di capire il perché di questa posizione, voglio aiutarti a capire cosa significa realmente link building.

Cos’è la link building e perché in qualche modo è importante

La link building racchiude tutte le attività tese a ottenere dei link di qualità in ingresso alle proprie pagine Web. In pratica, la link building si basa sul fatto che maggiori sono i link in ingresso provenienti da siti Web affidabili e frequentati, maggiore sarà la visibilità delle proprie pagine Web e, di conseguenza, il posizionamento nei motori di ricerca per determinate parole chiave.

Nella definizione in sé e per sé non ci sarebbe nulla di strano e la link building sembrerebbe quindi una pratica valida. Il problema è nella cattiva applicazione del principio, che in realtà non dovrebbe intaccare il principio stesso.

In pratica, molti webmaster e molti SEO-addicted che si spacciano per professionisti scambiano la link building con l’avidità di avere molti link in ingresso, quasi al limite dello spam e del non-sense.

Questo tipo di pratica è davvero controproducente ai fini del rank in Google.

I link, infatti, sono come i segnali stradali e permettono agli utenti Web di seguire determinate vie fra gli incroci intrigati della Rete.

Fare link building, quindi, significa disseminare questi link per il Web, ma in modo assennato!

Si immagini di avere un’indicazione per il Colosseo fra le strade di Pechino. Non avrebbe senso, perché è impossibile che qualcuno di Pechino (compresi i turisti) possano essere interessati a cercare la strada per giungere al Colosseo.

Allo stesso modo, fare link building solo per il gusto di avere il maggior numero di link in ingresso senza una strategia specifica, sarebbe come indicare a un viandante di Pechino dove si trova il Colosseo.

Più qualità ai contenuti e poi link building

In questo senso, forse, bisogna interpretare il consiglio di John Mueller che invita i webmaster e i SEO a evitare di concentrarsi sulla link building, migliorando invece la qualità dei contenuti. La qualità dei contenuti sarà il vero traino per ottenere link in ingresso sensati e di qualità.

Infatti, Muller sostiene: “nel nostro algoritmo [di Google, ndr] usiamo i link come parte per il calcolo del posizionamento, ma usiamo anche tanti altri fattori [correttivi, ndr]. Così, focalizzarsi solo sui link potrebbe essere controproducente e portare più a effetti negativi invece che aiutare il posizionamento.”.

Come comportarsi?

La risposta corretta è sempre la stessa: puntare prima di tutto sulla qualità dei contenuti e poi applicare delle strategie di link building sensate e avvedute, pensate davvero per migliorare il PageRank. Se poi hai dubbi, puoi sempre consultare la guida in cui Google dice quali sono i link da evitare perché elementi negativi per il tuo PageRank, come i link in acquisto, lo scambio eccessivo e innaturale di link a seguito di un accordo, l’utilizzo di servizi automatizzati per la creazione di link al sito, l’utilizzo eccessivo di link con anchor text pieni di parole chiave e via discorrendo.