L’impatto sull’e-commerce del pulsante Google Buy

L’impatto sull’e-commerce del pulsante Google Buy

Secondo il Wall Street Journal a breve Google potrebbe introdurre un nuovo pulsante nei risultati di ricerca. Si tratta del button Google Buy che consente agli utenti di acquistare in pochi clic il prodotto di interesse direttamente all’interno delle pagina Google.

In accordo con i vari portali di e-commerce, Google potrebbe proporre all’interno delle sue pagine di ricerca l’acquisto diretto dei prodotti. Chiunque sia interessato all’acquisto di un articolo, potrà cliccare sul pulsante Google Buy e verrà reindirizzato in una nuova pagina Google all’interno della quale potrà scegliere alcune caratteristiche, come ad esempio il modello, il colore e così via. Al termine della transazione, Google indicherà al rivenditore i dettagli sull’ordine.

Per il momento l’azienda di Mountain View non ha rilasciato alcuna nota ufficiale a riguardo, ma qualora le voci di corridoio dovessero essere fondate ci potrebbero essere almeno quattro impatti significativi sul mercato dell’e-commerce, vediamo insieme quali.

1. L’utilizzo di Google Shopping sarà fondamentale

Il pulsante Google potrebbe essere un’estensione di Google Shopping Product List Ads, il servizio di Google che consente ai rivenditori di inserire i propri prodotti, corredati da fotografie, prezzi e descrizioni, che saranno pubblicati come annunci all’interno delle pagine dei risultati. Ogni volta che un cliente fa clic su un prodotto, viene rimandato al sito del rivenditore e quest’ultimo dovrà pagare il clic.

Product List Ads rappresenta, quindi, un ottimo strumento ai fini marketing. Ma l’aggiunta del pulsante Buy potrebbe complicare le cose. Si presume infatti che i rivenditori non debbano più preoccuparsi di inserire esclusivamente i nuovi prodotti, ma debbano mantenere sempre aggiornati prezzi, giacenze e così via. A questo punto l’utilizzo di Google Shopping diventa fondamentale.

Trattandosi di annunci a pagamento, è inutile sottolineare che aziende di piccole dimensioni potrebbero essere svantaggiate e potrebbero non riuscire ad investire una cifra adeguata per poter compete online.

2. Le vendite da mobile con Google Buy aumenterebbero

L’inserimento del pulsante Google Buy potrebbe rivelarsi un grande vantaggio per il commercio da mobile.  Aumenta di giorno in giorno il numero di clienti che ricerca prodotti tramite il proprio smartphone, ma questa crescita non è proporzionale al numero di utenti che porta a termine gli acquisti da dispositivi mobile. Sembra, infatti, che gli utenti preferiscano ricercare i prodotti dal proprio smartphone e poi conlcudere l’acquisto o in negozio o dal proprio PC.  Ciò accade probabilmente a causa del fatto che l’elaborazione degli ordini non è ottimizzata al meglio per i dispositivi a piccolo schermo così come per i PC.

Se Google, attraverso l’inserimento del pulsante Buy fosse in grado di facilitare il processo di acquisto da smartphone, i clienti mobile sarebbero più propensi a concludere i loro affari online. Inoltre, i rivenditori che dovessero decidere di partecipare alle vendite di Google, potrebbero usufruire di un vantaggio competitivo non da poco.

3.      Con Google Buy il contenuto marketing sarà più importante

Spesso alcune aziende preferiscono concentrare le proprie strategie marketing sui contenuti per migliorare il proprio posizionamento SEO sui portali di ricerca. Non poche sono le aziende che credono che una buona posizione nella SERP di Google sia migliore di un annuncio. Ma qualora l’annuncio possa portare ad una vendita, le cose cambierebbero e non di poco.

Sarà importante quindi non soltanto potenziare il propri contenuti organici, ma anche investire per aumentare la probabilità di vendita.

4.      Fidellizzazione del cliente

Quando un cliente effettua un acquisto su un sito di e-commerce, durante la fase di elaborazione dell’ordine, rilascia delle informazioni molto utili per il rivenditore, che riguardano non soltanto l’indirizzo email e altri dati anagrafici, ma anche informazioni importanti ai fini marketing. Ad esempio, nel caso di prodotti di consumo, la quantità e la data di acquisto potrebbero rivelarsi informazioni utili per predire entro quanto l’utente potrebbe avere nuovamente bisogno dello stesso prodotto. Sulla base di questa analisi, si potrebbero attuare strategie di marketing, inviando al cliente una mail che ne suggerisca il riordino.

Nel caso di Google Buy, probabilmente non verranno condivise con i rivenditori tutte le informazioni che riguardano i clienti, Google infatti, potrebbe non trasmettere i profili completi. In tal caso operare strategie di fidelizzazione diventerà molto più complesso.

Per ora Google Buy è un’indiscrezione del Wall Street Journal, ma se le voci saranno confermate, assisteremo di certo ad un grande cambiamento nel mondo dell’e-commerce.