Continuiamo a parlare di reti dopo aver approfondito l’argomento riguardante l’utilizzo di reti VPN ed aver dato consigli su tempi e modalità di attivazione di quest’ultime.
Com’era preventivabile, l’isolamento forzato imposto dalle autorità a fronte dell’emergenza Covid-19 è stato un vero e proprio stress-test per le reti internet italiane, che hanno visto di fatto aumentare il loro traffico usuale. Una fonte attendibile per comprendere le variazioni dei livelli di utilizzo di banda sono sicuramente gli IXP (Internet Exchange Point), ovvero i punti di interscambio che consentono agli Internet Service Provider (come ad esempio Hosting Solutions) di scambiare traffico internet tra di loro.
Nei suoi report periodici, il Milan Internet eXchange (da ora in avanti MIX), ovvero uno degli IXP più importanti d’Europa, mostra tutti i livelli di traffico di rete scandendoli per anno, mesi, settimane ed ore. Ed in un recente report ha mostrato i dati sulla quantità di carico di banda a partire dal mese di marzo, quando l’Italia si è trovata ad utilizzare maggiormente la rete internet rispetto al normale.
Lo Smart Working ed il Telelavoro, con tutti i loro annessi e connessi come i quotidiani meeting online, non sono gli unici motivi per i quali si è verificato questo aumento di traffico. Oltre all’utilizzo maggiore per le interazioni più semplici tramite social e altre piattaforme si può pensare anche all’utilizzo repentino e massiccio delle lezioni da remoto per gli studenti, che si collegano quotidianamente per proseguire l’attività formativa. A questi fattori, che hanno sicuramente spinto verso un utilizzo maggiore di banda, aggiungiamo ad esso anche il traffico “normale”, ovvero quello che si sarebbe osservato se tutto fosse rimasto come prima dell’emergenza.
Il risultato è quello che si può vedere nei grafici distribuiti dal MIX di Milano, che mostrano proprio questo scatto fulmineo.
Come si vede, dall’undicesima settimana del 2020 si può notare l’enorme innalzamento della soglia massima di traffico. Non è necessario spiegare come la settimana in questione sia quella iniziata lunedì 9 marzo, giorno in cui è stato emanato il DPCM “io resto a casa”.
Per avere un quadro più completo di quanto sia aumentato il volume nell’ultimo periodo, sempre sul sito del MIX di Milano è possibile anche vedere un grafico riferito all’intero anno. Che la tendenza fosse in regolare, ma graduale, crescita lo si nota subito, ma il boom avvenuto da un giorno all’altro è soprendente.
Niente paura, però, perché la rete ha retto bene. È questo il giudizio dato dal MIX a questo enorme, ma previsto, incremento. Ciò che ha, per usare le esatte parole, “colto di sorpresa” i tecnici, è stata la tenuta dimostrata.
Il 10 marzo è stata toccata la quota record di 1,109 Tbps, che ha di gran lunga superato il picco più alto raggiunto in precedenza di 940 Gbps raggiunto nell’ottobre scorso. Questo sforamento nel Terabyte al secondo è una novità assoluta e non si tratta di un caso isolato, poiché nei giorni successivi al record il traffico è rimasto spesso sopra a 1 Tbps. Tutto ciò conferma che uno shock come quello dell’emergenza sanitaria ci ha fatto evidentemente entrare in una nuova fase.
Un altro fattore di sorpresa per i tecnici del MIX è stato la direzione del traffico. Se di solito il flusso maggiore dei grandi operatori è in entrata, dal 10 marzo questa tendenza si è sbilanciata più in uscita. Questo dipende dal fatto che, in condizioni normali, le persone si connettono verso piattaforme di ogni sorta (streaming, social, altri contenuti), mentre dal 9 marzo c’è stato uno spostamento in uscita.
Uno degli esempi portati dal MIX è quello della rete GARR, che collega tutte le strutture di istruzione e cultura come università, musei, scuole, biblioteche e simili, che ha visto ribaltare totalmente il piano, con un -30% in entrata ed un +40 in uscita.
L’altra cosa da notare è che, dal 9 marzo, l’altissima quantità di Gbps che transita dagli IXP è continuativa nell’arco delle 24 ore e non con picchi serali come nel periodo in cui venne registrato il vecchio record, di fatto raggiunto durante una partita di calcio in prima serata.
Col prolungarsi del lockdown non è da escludere che questa quantità di dati possa addirittura aumentare, considerando anche il ritardo delle aziende italiane sull’utilizzo di strumenti di Smart Working e Telelavoro. Nonostante l’incremento di quest’ultimi, il nostro paese non è ancora ai livelli medi europei che, se verranno raggiunti, potranno incidere ancora di più sui dati raccolti nelle prossime settimane dal MIX.
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