IT Wallet: sta per arrivare la norma definitiva

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Come già preannunciato da diversi mesi, qualche giorno fa è stata posta la primissima pietra per l’avvio del progetto congiunto con la UE del Portafoglio Digitale, detto IT Wallet, ovvero l’incubatore per i cittadini di tutti i servizi di identità digitale che racchiuderà in sé le due tecnologie SPID e CIE. Lo strumento va ad inserirsi in un solco che già era stato tracciato prima del 2023, con le perplessità, poi rientrate, sulla prosecuzione dei servizi SPID, che comunque con questa norma subiranno un ridimensionamento a favore invece della carta d’identità elettronica (CIE).

L’obiettivo dichiarato dal governo è proprio quello di centralizzare questi due metodi di autenticazione in un unico strumento, il Portafoglio Digitale, che conterrà informazioni come il Codice Fiscale, già presente su App IO, ma anche la patente di guida o la carta di disabilità insieme ad altri servizi erogati da enti privati. La stessa App IO sarà il terreno sul quale verrà creato l’IT Wallet, sul quale si potrà entrare, per i servizi di base, con CIE o SPID ma in taluni casi più delicati servirà qualche informazione supplementare per incrementare la sicurezza. In questa casistica rientrano i dati bancari, i quali verranno consultati dall’utente dopo una ulteriore verifica mediante lettura della CIE di livello 3, che andrà letta con l’ausilio di un lettore fisico o del solo smartphone, basta che quest’ultimo sia dotato della tecnologia NFC (la stessa che usiamo quando dobbiamo effettuare pagamenti ai POS col cellulare).

L’iter adesso prevede una norma preliminare già entro la fine del mese di luglio, coinvolgendo soggetti critici quali PagoPA e SOGEI, per poi arrivare ad un’approvazione entro la fine di ottobre 2023. I passi successivi sono le versioni di prova di questo nuovo strumento, che dovrebbero avvenire entro la fine di dicembre ed il rilascio vero e proprio della piattaforma entro la fine di giugno 2024. Tutto questo va incontro alle direttive europee cercando di anticiparle di ben due anni, dato che la UE aveva inserito la deadline del 2026 per l’ultimazione del progetto. La norma, come detto, prevedrà tutti i correttivi necessari per l’accesso ai servizi degli enti pubblici e tutti i sistemi di accreditamento riservati alle aziende private. La strada sembra essere ormai tracciata, vedremo poi se tutto il percorso verrà seguito nel migliore dei modi, considerando anche che ad oggi non tutti i cittadini italiani hanno una CIE e che dovranno aspettare la data di scadenza delle attuali carte d’identità cartacee.

 

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