Intervista a Silvia Paoli, founder, creative and strategy director di Bloody fine

Intervista a Silvia Paoli, founder, creative and strategy director di Bloody fine

Come è iniziata l’avventura di Bloody fine?

Nasciamo professionalmente a Firenze alla fine degli anni ’80, un momento storico in cui la città offriva stimoli creativi entusiasmanti.

Di quegli anni abbiamo mantenuto la passione per la contaminazione dei linguaggi, la curiosità suscitata da qualsiasi novità, il divertimento nell’affrontare nuove sfide professionali ma con un approccio assolutamente contemporaneo allo stile della comunicazione. Questo anche grazie al contributo dato dal coinvolgimento di nuove figure professionali.

E’ ormai da diversi anni che curate la brand identity di Hosting Solutions. Quando e come è iniziata la collaborazione con l’azienda.

Esatto, il nostro rapporto di collaborazione con Hosting Solutions è iniziato nel 2011. Per noi è fondamentale avere con il cliente sia un rapporto continuativo che un’intesa umana, oltre che professionale, perché i buoni progetti nascono dalla condivisione e dallo scambio costante di idee fra le persone.

Venimmo contattati dal presidente Luigi Corbacella per curare l’immagine del sito di Hosting Solutions. Consigliammo di lavorare sulla brand identity, perché era quello di cui aveva bisogno l’azienda: senza un’immagine identitaria forte, ogni azione di comunicazione (sia online che offline) rischiava di non raggiungere il risultato desiderato. Ci hanno dato fiducia ed abbiamo iniziato un bel percorso insieme.

Perché è stato scelto un paguro come simbolo del marchio? Parlaci un po’ del processo creativo.

Il paguro è un animale che si caratterizza per l’attitudine all’evoluzione e al potenziamento: una volta cresciuto va infatti in cerca di una conchiglia più adatta in cui “trasferirsi”. Una perfetta metafora per un’azienda che eroga servizi di hosting, quindi spazi virtuali che si adeguano al business dei propri clienti in continua evoluzione e crescita.

Intervista a Silvia Paoli, founder, creative and strategy director di Bloody fine

Gli altri membri della Family Hosting Solutions.

E gli altri personaggi come sono stati ideati? Ne avete uno in particolare che vi piace?

Abbiamo studiato a lungo quello che doveva essere il linguaggio comunicativo/visivo che portasse il brand a distinguersi dai competitors e l’illustrazione ci è sembrata la soluzione ideale per raggiungere il nostro obiettivo.

Con Simone Marinelli (art, illustrator e UI designer di Bloody fine) abbiamo creato la Family Hosting Solutions composta da “smart guys” molto identificativi del brand nelle forme e nei colori che nel corso del tempo si ingrandisce ed evolve. Un po’ come avviene nella “famiglia umana” di Hosting Solutions, sempre accogliente verso i nuovi professionisti che collaborano con l’azienda e aperti alle nuove sfide del mercato.

Chiederci quale preferiamo è ingiusto: sono le nostre creature e le amiamo tutte senza discriminazioni!

Intervista a Silvia Paoli, founder, creative and strategy director di Bloody fine

Quali sono i principali design trend del momento?

Stiamo vivendo un momento creativamente molto stimolante. La tecnologia ci viene in aiuto per realizzare immagini sempre più espressive ed in grado di connettersi in modo empatico e coinvolgente con il pubblico ma non dobbiamo dimenticarci che la comunicazione deve avere anche contenuti strategici importanti. Le immagini non devono mai essere fini a se stesse, insomma la comunicazione non deve diventare uno sterile esercizio di stile.

Personalmente credo che pur ricercando sempre un linguaggio sia copy che visual contemporaneo non dobbiamo mai seguire le tendenze in modo passivo ma cavalcarle e meglio ancora anticiparle, perché come amo ribadire è dalle differenze (e non dall’omologazione) che nascono identità uniche.