Agli albori dell’era del 5G, della Banda Ultra Larga (almeno nel nostro paese) e di tutte le innovazioni che porteranno a velocizzare le connessioni mondiali, a livello globale si può ancora evidenziare una grande disparità di qualità della rete internet.
Per questo Cable, un portale inglese per la comparazione dei vari servizi via cavo, ha distribuito uno studio sulla velocità di connessione di ogni stato del mondo, facendo denotare quanto ancora la forbice sia larga tra chi naviga “a tutta velocità” e chi quasi non dispone neanche di una connessione a internet degna di questo nome. E ci sono addirittura casi di mancanza totale.
Il report di Cable ha vagliato i dati di 207 paesi del mondo per un totale di 267 milioni di test, dai quali si è evinto come la velocità media delle connessioni sia salita a 11,03 Mbps, quasi due Mbps in più dell’anno precedente.
I dati raccolti stato per stato sono:
– Velocità media misurata;
– Posizione in classifica 2019;
– Tempo di download necessario per scaricare un film HD da 5 GB;
– Velocità media 2018;
– Posizione in classifica 2018;
– Differenza di posizione in classifica.
I primi quattro paesi della classifica sono stati Taiwan, Singapore, Jersey (piccola isola indipendente britannica) e la Svezia. Il distacco tra la prima e la seconda, però, è netto, visto che Taiwan si attesta sugli 85 Mbps di media contro i 71 Mbps circa di Singapore.
I risultati delle altre due primatiste sono, comunque, da non sottovalutare, visto che hanno avuto un risultato di 67 e 55 Mbps di media.
In questa classifica l’Italia si è fermata al 47esimo posto con una media di 17,6 Mbps, ma ciò che preoccupa è il calo di quattro posizioni rispetto all’anno precedente, un dato grave se si pensa alla crescente implementazione della banda ultra larga su tutto il territorio nazionale che, a ben vedere si sta concretizzando più lentamente che in altri stati. Questo ha portato ad un inevitabile superamento del nostro paese in questa particolare classifica.
L’analisi poi viene spostata a livello di macro-zone per poter capire quali sono le parti del mondo che, verosimilmente, alzano o abbassano la media generale. Per un’Africa con un tasso molto basso (ad eccezione del Madagascar, che viaggia a una media di oltre 22Mbps) per via della quasi esclusiva presenza di reti non cablate, ci sono gli stati arabi con praticamente tutti i paesi nella top 100, ad eccezione dello Yemen, che però è il paese con la connessione più lenta al mondo (0,38 Mbps). Questo paradosso si può trovare anche in Asia, dove però c’è un maggior numero di stati ed ovviamente si crea un miscuglio tra paesi con connessione velocissima e paesi in cui si naviga molto lentamente. In Europa e Nord America la velocità rientra quasi in tutti i casi nella top 100 dei paesi analizzati, mentre l’America Latina non figura mai nella top 50 ad eccezione delle Isole Cayman.
Ci sono, nel report, alcune buone notizie ed altre meno buone. Uno dei migliori punti sottolineati da Cable è quello di aver notato un innalzamento generalizzato della velocità, dato che siamo andati da una media di 7,40 nel 2017-18 ad una di 9,10 Mbps nel 2018-19 (+23,35%) alla già citata media attuale di 11,03, che fa segnare un altro +20,65% sull’anno precedente.
Dopo questa buona notizia, però, vengono le note dolenti.
Se è vero che c’è stato un incremento della media, è anche vero che purtroppo i miglioramenti provengono soltanto dalla parte alta della classifica. Questo perché i primi 25 hanno incrementato di oltre il 25% la loro velocità media, mentre gli ultimi 25 paesi l’hanno incrementata solo del 2,19%. Questa stima rende perfettamente l’idea del quadro generale, ovvero che la forbice tra paesi più e meno veloci si sta allargando in modo preoccupante. Guardandola anche dal lato opposto, se nel report dell’anno scorso i paesi con le connessioni più lente lo erano di 88 volte in più rispetto ai più veloci, quest’anno la proporzione è salita ad una lentezza di 125 volte maggiore, una distanza, questa che non può far altro che aumentare purtroppo.
I tecnici di Cable fanno un’analisi dei risultati dello studio, spiegando che la motivazione dell’arretratezza di alcuni paesi rispetto a quelli in cima alla classifica risieda nella scarsa implementazione di tecnologie FTTP ed una consequenziale permanenza a soluzioni di tipo ADSL o FTTC. Ovviamente i paesi che stanno portando avanti investimenti continui ed all’altezza ad una velocità costante non avranno balzi in classifica particolarmente ampi, vista la grandezza del campione, però vedranno comunque aumentare la loro media di Mbps e quindi la qualità delle loro connessioni.
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