Indirizzo IP v6: cos’è, perché è migliore rispetto all’uscente protocollo, e perché è prossimo a prendere definitivamente il posto dell’Indirizzo IPv4.
Abbiamo già avuto modo di parlare di cosa sia un indirizzo IP, cosa si intende con protocollo IP e cosa significhi IPv4 e IPv6. Chi ha letto quindi il precedente post, ormai ha imparato che le comunicazioni in Rete fra elaboratori avvengono secondo specifiche regole che rispondono al protocollo IP.
Abbiamo anche specificato che l’attuale protocollo IP, indicato con la dicitura IPv4, presenta alcuni limiti tecnici. A uno di questi non si può porre rimedio se non proponendo una nuova versione del protocollo, indicata appunto con la sigla IPv6.
La domanda a cui quindi si perviene è: qual è questo limite tanto importante da comportare una rivoluzione della Rete e dell’intero protocollo su cui Internet è basata dal 1981? La risposta è davvero molto semplice e si compendia nella disponibilità del numero di indirizzi IP.
Sembra assurdo, ma proprio per come è strutturato l’indirizzo IP nel protocollo IPv4, esiste un numero massimo di indirizzi IP assegnabili ai dispositivi che comunicano sul Web. Ogni indirizzo IP, infatti, deve essere univoco e questo obbliga l’assegnazione di un IP differente per ogni diverso dispositivo. Questo indirizzo è un vero e proprio numero nel formato:
128.095.002.157
che può essere espresso in formato binario utilizzando 32 bit, capace di supportare una capacità di indirizzamento di ben oltre 4 miliardi di indirizzi differenti (chi conosce la matematica binaria, sa che il numero di combinazioni differenti si può calcolare come base 2 elevato al numero di bit con cui la notazione viene espressa).
Indirizzo IP IPv4: ultima chiamata!
Questi 4 miliardi di indirizzi IP sono finiti! Sembra assurdo, ma questa è la realtà: la continua ascesa dei dispositivi mobile e di ogni tipologia connessi al Web ha portato a un aumento della necessità degli indirizzi IP tanto che l’ente che assegna questi indirizzi, la IANA, ha assegnato l’ultimo blocco di IP disponibili a Febbraio del 2011.
Questa situazione di fatto impedirebbe a nuovi dispositivi di accedere alla Rete. Questo non è mai accaduto e si può dire con tranquillità che siamo ancora tutti sul Web senza particolari problematiche. Tutto questo è possibile perchè si usa la tecnica di NAT (Network Address Translation) a cui i tecnici sono pervenuti per ovviare alla carestia di IP e che, in soldoni, permette di di sfruttare un solo indirizzo IP per più computer. Questo ha evitato il collasso di Internet, ma non ha risolto la situazione.
L’introduzione dell’IPv6 risolverà benissimo questa impasse. In pratica, l’IPv6 ha uno spazio di indirizzamento molto più ampio del precedente protoccollo con una riserva di ben 128 bit per gestire ogni singolo indirizzo IP. Questo significa che con l’introduzione dell’IPv6, si avranno a disposizione ben 3.4 x 10^38 indirizzi.
Indirizzo IP IPv6: ma quanti sono?
Un numero abnorme, pari a circa 4 miliardi di volte il numero di indirizzi disponibili con l’IPv4. Per avere un’idea di quanto siano, possiamo dire che per ogni metro quadrato della superficie terrestre con l’IPv4 vi sono 0,000007 indirizzi IP unici, mentre ve ne saranno 655.570.793.348.866.943.898.599 con l’IPv6.
Insomma, l’umanità può stare tranquilla per un bel po’ e così si può ovviare senza problemi alla carenza di indirizzi IP univoci, evitando le tecniche di NAT, che comunque spesso vengono utilizzate anche per questioni di sicurezza.
Oltre a questa grande caratteristica, l’IPv6 ha altre peculiarità che lo rendono notevolmente migliore rispetto all’IPv4. Quali? Lo scopriremo nel prossimo appuntamento!
Stay tuned!